A settembre i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,6% su base mensile e del 2% su base annua. Lo comunica l’Istat precisando che sul mercato interno i prezzi diminuiscono dello 0,8% rispetto ad agosto e del 2,7% su base annua. Sul mercato estero i prezzi sono stazionari in termini congiunturali in entrambe le aree, euro e non euro, e flettono dello 0,5% in termini tendenziali (-0,7% area euro, -0,3% area non euro).
Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano, invece, una modesta crescita congiunturale (+0,1%) e mostrano una flessione tendenziale molto più contenuta (-0,2%; era -0,5% ad agosto).
«A settembre i prezzi alla produzione dell’industria tornano a diminuire in termini congiunturali — dopo quattro mesi consecutivi di rialzi — e mostrano un’accentuazione della loro flessione tendenziale. Tali dinamiche sono quasi totalmente spiegate dai ribassi dei prezzi della componente energetica (in particolare della fornitura di energia elettrica e dei prodotti della raffinazione) sul mercato interno; al netto di tale componente, i prezzi sono pressoché stazionari su base sia mensile sia annua», commenta l’Istat.
Ricordiamo che i prezzi alla produzione si riferiscono alle transazioni tra imprese, in particolare fra l’azienda venditrice con stabilimenti di produzione localizzati in Italia e quella acquirente che opera sul territorio nazionale oppure all’estero. Tale indice misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione. Come l’indice dei prezzi al consumo, è uno dei principali indicatori di inflazione.