Il tasso di disoccupazione della Malesia si è attestato al 3,2% in ottobre, invariato rispetto al mese precedente, secondo i dati rilasciati oggi dal Dipartimento di Statistica. La cifra era in linea con le previsioni di un tasso stabile.
Il numero di disoccupati in Malesia è sceso a 551.400 rispetto ai 555.300 del mese precedente.
La forza lavoro del Paese del sud-est asiatico è migliorata leggermente mese su mese, mentre il tasso di partecipazione alla forza lavoro di ottobre si è attestato al 70,5% rispetto al mese precedente, secondo i dati.
Ricordiamo che la Malesia si può considerare una delle economie più aperte ed in espansione del sud-est asiatico, come dimostra il crescente flusso di investimenti provenienti in primis dai Paesi dell’Asia orientale (in particolare Cina, Indonesia, Giappone, Singapore e Corea) ma in misura crescente anche da Stati Uniti e Paesi UE. L’economia vanta due primati mondiali assoluti e ben consolidati: quello della produzione di caucciù, il cui volume annuo si avvicina alla metà del volume complessivo mondiale, e quello della produzione di stagno, anch’esso quasi la metà del totale mondiale. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Sarawak e del Sabah ha consentito l’autosufficienza energetica del paese (logicamente in rapporto al suo limitato sviluppo industriale). Tra le attività più produttive ricordiamo la coltura, soprattutto quella del riso, seguono poi la manioca, il mais, le patate e le patate dolci, i frutti tropicali, soprattutto l’ananas, caffè, cacao, arachidi, palme da cocco, palme da olio, pepe e altre spezie. I principali giacimenti di stagno si trovano nel Perak, nel Johor, nel Pahangh e presso Kuala Lumpur. Altre risorse minerarie sono i minerali di ferro, oro, bauxite, manganese e tungsteno.