Il Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump compie il suo primo viaggio all’estero dopo la vittoria alle elezioni presidenziali di novembre. È arrivato al Palazzo Eliseo di Parigi, per incontrare l’omologo francese Emmanuel Macron e partecipare alla riapertura della Cattedrale di Notre Dame, ricostruita dopo essere stata devastata da un incendio cinque anni fa. I leader hanno parlato di solidarietà e amicizia tra le due nazioni ma Macron ha fatto anche da intermediario affinché il tycoon rivedesse Zelensky per una pace tra Russia ed Ucraina.
L’incontro è durato 35 minuti. «Ho avuto un incontro trilaterale fruttuoso e produttivo con il presidente Donald Trump e il presidente Emmanuel Macron all’Eliseo. Il presidente Trump è, come sempre, determinato. Lo ringrazio per questo. Sono anche grato a Emmanuel per aver organizzato questo importante incontro – ha dichiarato il presidente ucraino al termine dell’incontro. – Tutti vogliamo che questa guerra finisca il più rapidamente possibile e in modo giusto. Abbiamo parlato del nostro popolo, della situazione sul campo e di una pace giusta. Abbiamo concordato di continuare a lavorare insieme e di rimanere in contatto. La pace con la forza è possibile».
Durante un’intervista telefonica al New York Post il presidente eletto degli Usa ha anche ribadito che il leader ucraino Volodymyr Zelensky è pronto per la “pace” con la Russia. «Vuole un cessate il fuoco. Vuole fare la pace. Non abbiamo parlato dei dettagli. Credo che sia arrivato il tempo giusto, anche (il presidente russo Vladimir) Putin dovrebbe pensarlo perché ha perso 700 mila uomini. Non finirà fin quando non ci sarà una pace», ha affermato Trump.
L’innegabile successo diplomatico del riavvicinamento tra Trump e Zelensky prima dell’inizio del mandato del presidente statunitense ha conferito al presidente francese una nuova statura. All’interno dell’Ue Emmanuel Macron si propone ora come interlocutore di Donald Trump, corteggiato dai populisti anti europei guidati dal premier ungherese, Viktor Orbán.