Il 4 gennaio 2025 inizieranno i saldi invernali in gran parte delle regioni italiane, in conformità con quanto stabilito dalla Conferenza unificata con l’accordo del 24 marzo 2011.
Dureranno otto settimane anche non continuative e saranno i comuni a definirne la scansione temporale. Seguono – come ogni anno – i saldi estivi, che si sono tenuti in luglio.
Il giorno di apertura è uguale in tutte le regioni italiane, fa eccezione la provincia autonoma di Bolzano, mentre quello di chiusura varia a seconda del territorio.
Confcommercio sul proprio sito ricorda le regole a cui sono tenuti gli esercenti. Per esempio: il prezzo originale e quello scontato della merce devono sempre essere esposti in modo chiaro e con la relativa percentuale di sconto applicata.
Non è invece obbligatorio il cambio dopo l’acquisto, in genere lasciato alla discrezionalità del commerciante. Viene fatta un’eccezione se il prodotto è danneggiato: in questo caso scatta l’obbligo della sostituzione o della restituzione del prezzo. Il negoziante è inoltre tenuto ad accettare il pagamento con carta.
Sono le diverse normative regionali a definire nel dettaglio lo svolgimento dei saldi e a stabilire le sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole.
Le violazioni delle norme nazionali in materia di saldi sono punite ai sensi della Legge 114/1998, Art. 22, commi 3, 6 e 7. Le sanzioni possono andare da 516 a 3.098 euro (1.032 euro se il pagamento è immediato) e cambiano da regione a regione.
Queste le violazioni indicate dalla legge: merce in saldo senza cartellino del prezzo (come detto deve essere indicato il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo finale); saldi fuori dal periodo preposto agli sconti; mancata separazione dei prodotti in saldo da quelli a prezzo pieno; indicazioni obbligatorie poco visibili che potrebbero ingannare il consumatore; pubblicità ingannevole per il consumatore inerente la svendita in atto.