La bilancia commerciale della Malesia ha continuato a registrare un surplus di 19,2 miliardi di ringgit a dicembre, con un aumento del 62,3% rispetto agli 11,8 miliardi di ringgit dell’anno precedente, secondo i dati rilasciati oggi dal Dipartimento di Statistica del Paese.
Nel dettaglio le esportazioni sono aumentate del 16,9% su base annua, raggiungendo 138,5 miliardi di ringgit. Le importazioni, invece, sono aumentate dell’11,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 119,3 miliardi di ringgit, secondo il Dipartimento.
Il commercio totale è aumentato del 14,6% a 257,9 miliardi di ringgit a dicembre da 225,1 miliardi di ringgit a dicembre 2023.
Ricordiamo che la Malesia si può considerare una delle economie più aperte ed in espansione del sud-est asiatico, come dimostra il crescente flusso di investimenti provenienti in primis dai Paesi dell’Asia orientale (in particolare Cina, Indonesia, Giappone, Singapore e Corea) ma in misura crescente anche da Stati Uniti e Paesi UE. L’economia vanta due primati mondiali assoluti e ben consolidati: quello della produzione di caucciù, il cui volume annuo si avvicina alla metà del volume complessivo mondiale, e quello della produzione di stagno, anch’esso quasi la metà del totale mondiale. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Sarawak e del Sabah ha consentito l’autosufficienza energetica del paese (logicamente in rapporto al suo limitato sviluppo industriale). Tra le attività più produttive ricordiamo la coltura, soprattutto quella del riso, seguono poi la manioca, il mais, le patate e le patate dolci, i frutti tropicali, soprattutto l’ananas, caffè, cacao, arachidi, palme da cocco, palme da olio, pepe e altre spezie. I principali giacimenti di stagno si trovano nel Perak, nel Johor, nel Pahangh e presso Kuala Lumpur. Altre risorse minerarie sono i minerali di ferro, oro, bauxite, manganese e tungsteno.