Nuovi dazi in arrivo dagli USA ma in questo caso si tratterebbe si dazi per colpire tutti i Paesi che applicano dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti. Si tratta quindi di dazi reciproci che fanno aumentare i timori di un’espansione della guerra commerciale globale minacciando una possibile accelerazione dell’inflazione negli Stati Uniti.
Immediato il commento di eToro tramite Lale Akoner, Global Markets Analyst secondo cui «Le tariffe reciproche sono semplici nel loro concetto: se un paese straniero impone una tariffa sui prodotti statunitensi, gli Stati Uniti si adegueranno a tale tariffa sulle loro esportazioni. L’idea è quella di livellare le condizioni di concorrenza, ma in pratica l’impatto di questa politica non è uniforme tra i partner commerciali. Se si considera l’attuale panorama tariffario, la reciprocità con la Cina è sostanzialmente già in atto, con gli Stati Uniti che applicano una tariffa del 10%. Ma i Paesi che sentirebbero il vero impatto di una politica tariffaria completamente reciproca non sono i maggiori partner commerciali degli Stati Uniti. Si tratta infatti di economie asiatiche come l’India, l’Indonesia e la Thailandia, e di Paesi dell’America Latina come il Brasile. Questo perché questi Paesi impongono agli Stati Uniti più dazi di quanti gli Stati Uniti ne impongano a loro. D’altra parte, i principali partner commerciali degli Stati Uniti, Canada, Messico ed Europa, non sarebbero praticamente interessati da tariffe reciproche nel quadro attuale. Questo è un punto cruciale, soprattutto se si considerano le attuali aspettative del mercato, dato che la maggior parte della narrativa di Trump è stata incentrata sulle tariffe da imporre ai maggiori partner commerciali. Riteniamo che i mercati prezzeranno le nuove aspettative tariffarie nei confronti dei paesi asiatici e latinoamericani, soprattutto attraverso i loro tassi di cambio. Sebbene sia difficile ottenere tariffe reciproche, riteniamo che in ultima analisi possa essere imposta una tariffa universale».