«La possibile ritorsione europea sui dazi Usa? Va bene, non mi interessa. Lasciateli fare. Danneggeranno solo se stessi se lo fanno, non riesco a immaginarlo.Ma non importa. Avremo tariffe reciproche. Qualunque cosa applichino, la applichiamo anche noi. Molto semplice». Queste le parole di Donald Trump ai reporter.
Parlando della sua telefonata con Vladimir Putin ha detto di credere che il leader del Cremlino voglia “finire la guerra e presto“, confermando che l’incontro con il leader russo avverrà molto presto.
Donald Trump ha detto che il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, “sarà coinvolto” nei negoziati per terminare la guerra con la Russia ma non ha specificato il ruolo che avrebbe avuto nei colloqui.
Intanto la guerra in Ucraina giunge al giorno 1.090. Emmanuel Macron ha convocato a Parigi i principali leader europei che temono di essere esclusi dalla partita a due Washington-Mosca. E le critiche non mancano. L’Ungheria attacca l’iniziativa per concordare una linea europea comune in relazione ai negoziati di pace tra Ucraina e Russia. «I leader europei che sostengono la guerra e sono contrari a Trump si riuniscono oggi a Parigi per bloccare gli sforzi di pace in Ucraina – ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó. – Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca l’era della politica interventista è finita. A differenza di coloro che si riuniscono a Parigi, che hanno alimentato l’escalation per tre anni, noi sosteniamo gli sforzi di pace».