La scure dei dazi di Donald Trump si abbatte su Canada e Messico. Scattano infatti le tariffe del 25% che il presidente americano minaccia da settimane contro due dei suoi maggiori partner commerciali. Colpevoli, a suo avviso, di non aver fatto abbastanza per fermare il flusso di fentanyl e migranti verso gli Usa. Dal 2 aprile, invece, il presidente ha annunciato di voler colpire anche i prodotti agricoli.
Il Canada è pronto a imporre dazi per 155 miliardi di dollari canadesi sui prodotti americani. Lo afferma il ministro degli esteri del Canada Melania Joly, sottolineando che la prima tranche di tariffe colpirà prodotti statunitensi per 30 miliardi di dollari canadesi. I dazi americani sono una “minaccia esistenziale per il Canada“, ha aggiunto Joly.
Donald Trump tira dritto anche sulla Cina, firmando un ordine che raddoppia al 20% le tariffe. Lo rende noto la Casa Bianca, puntando il dito contro Pechino per non aver preso i “passi adeguati per alleviare la crisi delle droghe illecite“, in particolare sul fentanyl.
Pechino ha annunciato che imporrà ulteriori tariffe su una serie di prodotti statunitensi, tra cui pollo, grano, mais e soia, in risposta alle nuove tasse degli Stati Uniti sulle merci cinesi. «Agendo unilateralmente, Washington sta minando il sistema commerciale multilaterale” e ‘indebolendo le basi della cooperazione economica e commerciale tra Cina e Stati Uniti», ha dichiarato il ministero del Commercio cinese in un comunicato.