Con l’approvazione definitiva del nuovo Bonus Elettrodomestici, il governo italiano conferma la linea d’intervento a sostegno di famiglie e consumi, inserendosi in un panorama già fitto di agevolazioni. Ma la vera novità è l’impronta “selettiva” che sta guidando le ultime decisioni: misure più mirate, vincolate a specifici requisiti reddituali, e sempre più legate alla transizione ecologica e digitale.
Bonus Elettrodomestici 2025: cosa cambia
È l’ultimo in ordine di tempo, ma ha già suscitato un’attenzione significativa. Il rinnovato Bonus Elettrodomestici consente, anche per quest’anno, una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (almeno classe A per frigoriferi e lavatrici, classe E per forni), fino a un massimo di 5.000 euro. Rispetto al passato, il tetto è stato abbassato (nel 2022 era di 10.000 euro), ma è stata ampliata la platea di beneficiari: ora possono accedervi anche gli inquilini, non solo i proprietari, purché gli acquisti siano legati a lavori di ristrutturazione già in corso e registrati presso l’Enea.
Tra le novità anche l’introduzione di un meccanismo di tracciamento digitale: ogni acquisto dovrà essere registrato su una piattaforma online dedicata, per monitorare in tempo reale l’efficacia della misura sul fronte dei consumi e del risparmio energetico.
Una mappa dei bonus 2025
Il Bonus Elettrodomestici si inserisce in un mosaico ampio e articolato di agevolazioni. Vediamo i principali:
Bonus Sociale Bollette: rinnovato fino a giugno 2025, sostiene le famiglie con ISEE inferiore a 9.530 euro (o 20.000 euro con almeno 4 figli). Consiste in uno sconto automatico sulle fatture di luce e gas.
Assegno Unico Figli: confermato anche per il 2025, con incrementi per nuclei numerosi e famiglie con disabili. L’importo varia in base all’ISEE, da circa 50 a oltre 200 euro mensili per figlio.
Bonus Psicologo: rifinanziato, con importi fino a 1.500 euro per chi ha un ISEE inferiore a 50.000 euro. Domande possibili tramite piattaforma INPS, ma solo a sportello, finché ci sono fondi.
Bonus Affitti Giovani: prorogato per gli under 31 con ISEE fino a 15.493 euro. Offre una detrazione del 20% (massimo 2.000 euro annui) sul canone di locazione.
Bonus Trasporti: rivisto e limitato a studenti e lavoratori con ISEE sotto i 15.000 euro. Copre fino a 60 euro del costo dell’abbonamento mensile o annuale ai mezzi pubblici.
Ecobonus e Superbonus: dopo la stretta del 2024, restano in vita con percentuali ridotte (dal 110% al 70%) e forti limitazioni. Il Superbonus, ora riservato ai condomìni e solo in caso di lavori già avviati entro fine 2023, è sempre più difficile da ottenere. Più stabile l’Ecobonus classico per interventi di riqualificazione energetica.
Il cambio di approccio del governo
Dietro le cifre e gli elenchi c’è un cambio di passo. La strategia dell’attuale esecutivo è chiara: meno “pioggia”, più selettività. «Serve efficienza della spesa pubblica, non bonus a pioggia», ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante la conferenza di presentazione del DEF. In altre parole: le agevolazioni restano, ma si riducono i fondi e si impongono paletti più rigidi, in modo da indirizzarle a chi ha davvero bisogno.
Una linea che ha già suscitato polemiche, soprattutto dalle associazioni dei consumatori, che denunciano “una giungla burocratica e una platea che si restringe mentre i prezzi continuano a salire”. E in effetti, secondo i dati Istat, l’inflazione su alimentari e servizi energetici resta sopra il 4%, mentre l’accesso effettivo ad alcuni bonus – come quello per i trasporti o l’affitto – è ostacolato dai tempi ristretti e dai fondi limitati.
Prospettive
In attesa della prossima legge di bilancio, prevista per l’autunno, il governo si prepara a ridefinire il pacchetto bonus con una logica più strutturale: non più solo misure tampone, ma veri strumenti di redistribuzione e sviluppo. In questo quadro, il Bonus Elettrodomestici può essere letto come un segnale: meno spinta al consumo fine a se stesso, più attenzione all’efficienza energetica e al risparmio a lungo termine.
Ma resta il dubbio di fondo: in un’Italia in cui il potere d’acquisto fatica a recuperare i livelli pre-pandemia, i bonus possono davvero bastare?
(foto SHUTTERSTOCK)