La Securities and Exchange Commission potrebbe presto intraprendere un’azione coercitiva (wells notice) contro Robinhood. La notizia, comunicata dalla stessa Robinhood, in una nota redatta da Dan Gallagher, responsabile legale dell’azienda di cripto.
«Dopo anni di tentativi in buona fede di collaborare con la SEC per ottenere chiarezza normativa, incluso il nostro noto tentativo di ‘entrare e registrarci’, siamo delusi dal fatto che l’agenzia abbia deciso di emettere un avviso relativo al nostro business delle criptovalute negli Stati Uniti. Crediamo fermamente che gli asset elencati sulla nostra piattaforma non siano titoli e non vediamo l’ora di collaborare con la SEC per chiarire quanto debole sarebbe qualsiasi causa contro Robinhood».
Le prime avvisaglie si sono avute a febbraio quando Robinhood aveva rivelato di aver ricevuto mandati di comparizione dalla SEC relativi al suo business nel settore delle criptovalute. Le prossime tappe potrebbero comprendere anche un processo penale. Robinhood è solo l’ultima in ordine di tempo tra le aziende del settore cripto a dover incorrere in una serie di provvedimenti da parte delle autorità. Prima di lei anche Binance, Coinbase e Kraken.