Il sentimento degli affari in Corea del Sud si è rafforzato a giugno, ma è rimasto in territorio negativo, come ha riferito oggi la banca centrale del Paese. L’indice in questione è salito a 95,7 punti a giugno da 93,1 a maggio, risultando ancora ben al di sotto della soglia critica dei 100 punti.
Un indice inferiore a 100 significa che le risposte negative superano quelle positive.
L’indice tra i produttori è salito di tre punti a 97,4 a giugno rispetto a maggio, con una previsione per luglio in aumento di 1,4 punti a 95,1. Il dato tra i non produttori a giugno si è attestato a 94,3, con un aumento di 2,5 punti rispetto al mese precedente. Anche le previsioni per il mese successivo sono aumentate di 1,3 punti a 91,7.
L’indice di sentimento economico, che riflette il sentimento sia delle aziende che dei consumatori, è migliorato di 0,9 punti, raggiungendo 94,7 punti.
Basata su un’economia essenzialmente agricola fino alla divisione dalla Corea del Nord nel 1948, negli ultimi decenni la Corea ha conosciuto il fiorire di un vero e proprio miracolo economico, grazie ad un attenta azione di modernizzazione iniziata negli anni ‘60 ed una politica di bassi salari e di scarsa protezione sociale, che consentirono all’industria sudcoreana di farsi strada nei mercati internazionali (basti ricordare la presenza di colossi quali Daewoo e Hyundai nel campo delle autovetture, così come Samsung e LG nel campo dell’elettronica e dei computer).