Secondo l’Ania nel 2023 il divario fra il premio medio rc auto in Italia e quello europeo è sceso a 36 euro dagli oltre 200 euro della prima metà degli anni 2000. E’ stata peraltro inferiore a quella media degli altri Paesi europei. Le polizze per la copertura della responsabilità civile auto nella media degli anni 2008-2012 erano più costose di 213 euro rispetto alla media di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, nel 2015 il divario si era ridotto a 138 euro per poi scendere ulteriormente alla fine del 2023 a 36 euro.
«Non basta! E’ chiaro che dal 2000 ad oggi il divario con l’Europa è sceso, così come i premi rc auto. Il problema è che quel trend in discesa, invece di proseguire, dopo la fine dei lockdown si è interrotto. La scusa è quella dell’inflazione che però non spiega rincari che, per citare l’ultima indagine Iper dell’Ivass relativa al primo trimestre 2024, sono pari al 7,2% su base annua – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Insomma rialzi immotivati, se si pensa che nel 2023 l’indice Nic è salito in media del 5,7%, ma i Pezzi di ricambio per mezzi di trasporto privati sono aumentati del 4,2% e la Manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati del 4,9%. Cogliamo l’occasione per chiedere all’Ivass di migliorare il comparatore pubblico Preventivass che, a differenza del precedente, si limita a comparare i preventivi riferiti al solo contratto base r.c. auto, senza possibilità di aggiungere ad esempio furto, incendio, eventi atmosferici, copertura che ora ha subito aumenti esponenziali».
Non la pensa così la premier Giorgia Meloni che invece plaude ai numeri. «L’economia italiana sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale», ha detto nel messaggio inviato all’assemblea dell’Ania precisando che “i dati macroeconomici nazionali sono positivi e l’andamento di alcuni indicatori, dalla crescita dell’occupazione all’aumento degli investimenti, rappresentano importanti segnali di fiducia nel futuro della nostra economia”.
Il Governo è determinato a valorizzare questi segnali e a darne continuità. «Il nostro obiettivo – ha proseguito Meloni – è costruire un’Europa dove sia conveniente investire e fare impresa e questo vuol dire anche abbandonare la logica dell’iper-regolamentazione che, in questi anni, ha reso il quadro normativo una selva burocratica e amministrativa e ha finito per limitare, invece che favorire, la competitività delle nostre imprese».
Dello stesso avviso anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che, intervenendo all’assemblea dell’Ania ha parlato di “un settore assicurativo efficiente, capace di sostenere famiglie e imprese nella gestione dei rischi contribuisce al benessere della societa’ e alla competitivita’ del sistema economico“. «Le azioni intraprese dal Governo con la collaborazione del mondo assicurativo sono indispensabili per affrontare le sfide future e per conseguire una crescita economica sostenibile», ha aggiunto, specificando che sul fronte ramo vita, per affrontare le crisi causate dal rialzo dei tassi di interesse è stato creato un fondo di garanzia assicurativo, obbligatorio per le compagnie, così da tutelare risparmiatori e famiglie.
Nel complesso il totale degli investimenti delle compagnie assicurative è stato pari a quasi 960 miliardi, di cui circa 250 in titoli di Stato italiani. «I risultati del nostro settore nel 2023 registrano un volume totale di premi pari a 130 miliardi, in linea con l’anno precedente, anche se la raccolta del comparto vita ha segnato una riduzione del 3,5% determinata dalla forte contrazione dei premi per le polizze unit linked (-32%) – evidenzia il presidente Farina. – Nel comparto vita, in particolare, è stata rivitalizzata l’offerta dei prodotti tradizionali, con un aumento dei premi rispetto all’anno precedente del 9,2% per il ramo I, dinamica che ha permesso di contenere nel 2023 il deflusso netto di risorse. E «nello scorso aprile, per la prima volta dalla fine del 2022, si è registrata una raccolta netta positiva per le polizze tradizionali». Diversa dinamica nel comparto danni, con premi che si sono incrementati del 6,6% rispetto al 2022. Nel complesso i premi diversi dalla rc auto sono cresciuti del 7,7%, con una progressione molto sostenuta per le polizze salute».