Ok al piano Mes-Bei-Sure. Rimandata la questione Recovery Fund
Un pacchetto da 500 miliardi. Il Vertice Ue si è da poco concluso, sfatando le previsioni che volevano una riunione interminabile dei 27 leader europei. Non sono emerse grandi novità rispetto alle aspettative. Ci aspettavamo una caramella avvelenata e così è stato. I Paesi dell’Unione, se così si può dire, hanno confermato gli strumenti indicati dalla scorsa riunione dell’Eurogruppo e di cui in queste settimane non abbiamo fatto altro che sentir parlare: i finanziamenti da 200 miliardi della Banca Europea per gli Investimenti per le imprese, il piano di aiuti da 100 miliardi proposto dalla Commissione europea dal nome S.U.R.E, acronimo di Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency, pensato per le Cig, per scongiurare la disoccupazione, favorendo, invece il lavoro part-time per i dipendenti delle aziende in difficoltà, al fine di evitare il licenziamento. Ne abbiamo parlato anche in un precedente articolo.
E ovviamente non poteva mancare il Mes, il Fondo Salva Stati accettato dall’Italia senza condizionalità, solo per le emergenze sanitarie (leggi qui per approfondire cos’è il Mes).
Sul Recovery Fund invece bisogna ancora attendere. Se c’è infatti consenso sulla sua creazione, manca invece un accordo sui contenuti. Quanto bisognerà mettere sul piatto? 700, 1000 o 1500 miliardi? Come dovrà essere finanziato? Da dove verranno presi questi soldi? Contenuti questi che si chiariranno molto probabilmente il prossimo 29 aprile , quando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen presenterà la proposta sull’architettura del fondo affinché sia davvero fattibile entro il prossimo 6 maggio.
E come era prevedibile quindi Conte ha sottoscritto per conto dell’Italia il pacchetto Mes-Bei-Sure, a patto appunto che si lavorasse davvero ad un’intesa sul Fondo per la ripresa. E così è stato. Lui stesso si è detto soddisfatto di questo Vertice. “La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico – ha scritto su Facebook. – Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno”.
Tutti i Paesi si dicono soddisfatti del Vertice appena concluso ed un maggiore sforzo di collaborazione c’è stato, questo è innegabile. Ma le divisioni ancora una volta non sono mancate, come affermato a fine riunione dalla cancelliera Merkel e dal presidente francesce Macron. I Paesi del Nord escludono finanziamenti a fondo perduto, mentre quelli del sud Europa, con l’Italia in testa, non vogliono che ci sia un aggravio sul bilancio nazionale. Un solo aspetto trova il consenso unanime: serve un fondo comune con la massima urgenza. Che grande novità!
Mettere tutti d’accordo non è semplice. Altro che unione, altro che Europa unita. Quella di oggi è stata una tappa di un percorso che sembra ancora molto lungo.
di: Maria Lucia PANUCCI