Save The Children lancia l’allarme: “Molte famiglie in difficoltà economiche riducono la spesa alimentare”
“Quasi 1 genitore su 7 tra quelli in condizioni socio-economiche più fragili, pari al 14,8%, ha perso il lavoro per via dell’emergenza Covid-19, oltre la metà lo ha perso temporaneamente”. Lo rivela un rapporto di Save the children dal titolo Riscriviamo il Futuro. L’impatto del Coronavirus sulla povertà educativa” in cui si cerca di dare alcune risposte su come l’emergenza legata all’epidemia di coronavirus ha cambiato la nostra vita.
Dall’analisi emerge che circa 1 minore su 5 ha più difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana. Non solo. Più di 6 genitori su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio (compresi quanti sono in cassa integrazione o in congedo parentale) tanto che rispetto a prima del lockdown la percentuale di nuclei familiari in condizione di vulnerabilità socio-economica che beneficia di aiuti statali è quasi raddoppiata, passando dal 18,6% al 32,3%. “Si tratta di genitori che nel 44% dei casi sono preoccupati di non poter tornare al lavoro o cercarne uno perché i figli non vanno a scuola e non saprebbero a chi lasciarli“, sottolinea l’associazione.
Sempre dalla ricerca risulta che circa 1 genitore su 20 ha paura che i figli debbano ripetere l’anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino o che possano lasciare la scuola, dati che tra le famiglie in maggiori difficoltà economica, passano rispettivamente a quasi 1 su 10 e 1 su 12. Quasi la metà delle famiglie con maggiori fragilità (45,2%) vorrebbe “le scuole aperte tutto il giorno con attività extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficoltà, opzione che comunque è gradita dal 39,1% dei genitori intervistati. Mentre 6 genitori su dieci (60,3%) ritengono che i propri figli avranno bisogno di supporto quando torneranno a scuola vista la perdita di apprendimento degli ultimi mesi.
L’indagine va oltre e spiega che quasi la metà di tutte le famiglie con bambini tra gli 8 e i 17 anni intervistate (44,7%) ha dovuto ridurre le spese alimentari e il consumo di carne e pesce (41,3%). “Un dato ancora più allarmante – spiega Save The Children – se si considera che prima del lockdown il 41,3% delle famiglie più fragili beneficiava del servizio di mensa scolastica per i propri figli e per quasi tutti loro (40,3%) questo servizio era esente o quasi da pagamenti”.
Una famiglia su tre (32,7%), inoltre, ha dovuto rimandare il pagamento delle bollette e una su quattro (26,3%) anche quello dell’affitto o del mutuo. Il 21,5% delle famiglie non ha potuto comprare medicinali necessari o ha dovuto rinunciare alle cure mediche necessarie per mancanza di soldi. Una famiglia su cinque, infine, è dovuto ricorrere a prestiti economici da parte di familiari o amici e il 15,5% ha dovuto fare conto su aiuti alimentari.
di: Maria Lucia PANUCCI
LEGGI ANCHE: Emergenza Covid-19, più di tre milioni di famiglie con reddito dimezzato
LEGGI ANCHE: Ressa al Monte dei Pegni per racimolare un po’ di soldi