Oggi sono quasi 8 su cento. Maggiore incidenza al Sud
Nel 2019 diminuiscono i poveri assoluti in Italia, oggi sono quasi 8 su 100. Nello specifico lo scorso anno versavano in condizioni di povertà assoluta il 6,5% delle famiglie e il 7,8% degli individui, in calo rispettivamente dal 7,8% e 8,4% nel 2018. Le stime arrivano dall’Istat nel rapporto Sdgs 2020 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. Secondo l’Istituto i miglioramenti riscontrati sono ancora troppo pochi e siamo ben lontani dalla situazione di 10 anni fa quando soltanto il 4,3% della popolazione stava veramente male. I dati non sono ancora quelli definitivi. Per una stima ufficiale bisognerà attendere metà giugno. Il Sud è la parte più povera del Paese dove la quota raggiunge il 10,2%, mentre nel Nord è pari al 6,8% e nel Centro al 5,8%.
Sempre lo stesso rapporto evidenzia che, dopo la ripresa del periodo 2015-2017, gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un rallentamento della crescita del Pil pro capite, più accentuato nel 2019 (+0,4%). Negli ultimi anni poi c’è stato un generalizzato miglioramento dell’occupazione e una riduzione della disoccupazione sia nei Paesi europei sia, in misura più contenuta, in Italia. Il calo del tasso di disoccupazione italiano si accompagna a segnali di miglioramento anche per gli altri indicatori di contesto che, tuttavia, non mostrano decise riduzioni del gap esistente con la media dei Paesi europei. In particolare, l’Italia mostra la percentuale più elevata di Neet (22,2%) tra i Paesi Ue, in calo comunque rispetto al 2018 (-1,2%).
di: Maria Lucia PANUCCI
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