
E promette: “Con la prossima Legge di bilancio un piano per cambiare il Paese”
Ha messo sul tavolo un po’ tutti i temi economici “caldi” del momento: il Recovery fund, il decreto Rilancio, il caso Autostrade ed anche il tanto discusso, quanto odiato (almeno finora), Mes. Ebbene sì, perché il nostro ministro dell’economia Roberto Gualtieri in una intervista bella piena a In mezz’ora su RaiTre ha annunciato senza mezzi termini che l’Esecutivo è pronto a valutare il Fondo Salva Stati. “Il governo ha stanziato enormi risorse per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Se queste non saranno sufficienti valuteremo tutte le risorse disponibili, siano esse del Mes o di Sure – ha spiegato. – Valuteremo le più convenienti per il Paese. Sono certo ci sarà un senso di responsabilità verso il Paese“. Conte aveva guerrigliato tanto in passato perché nessuno voleva sentire parlare di questo strumento finanziario, ora invece che la Germania ce l’ha rifilato per forza seppur, a suo dire, senza condizionalità (leggi qui per approfondire), apriamo uno spiraglio e siamo pronti a piegarci anche su questo.
Per quel che riguarda il negoziato europeo sul Recovery fund, anche questo tanto discusso (guarda qui), Gualtieri pensa potrà essere concluso entro luglio. “Le risorse – ha ribadito – saranno disponibili da gennaio del prossimo anno, ma una parte importante potrà essere utilizzata già dall’autunno“.
Mentre intanto i numeri della pandemia sembrano regalare una tregua al nostro Paese, il ministro guarda al futuro e spiega che con la prossima legge di bilancio il Governo lavorerà a “un progetto pluriennale di rilancio senza precedenti che permetta di recuperare i ritardi e cambiare il Paese“. “L’obiettivo – ha sottolineato – è presentare a settembre con il Def un piano per la ripresa per investire sul futuro, sull’innovazione, sulla digitalizzazione, sulla sostenibilità ambientale, sugli investimenti. Chiediamo a tutte le forze di contribuire”. Sul fronte del Decreto Rilancio ha invece chiarito che le misure attuative saranno operative “entro giugno“.
Il titolare del Tesoro “promuove” quindi l’azione dell’Esecutivo per fronteggiare l’emergenza, rispondendo in modo implicito anche a Bonomi le cui accuse sono stata bollate come ingenerose da Gualtieri. In una intervista rilasciata a La Repubblica il neo presidente di Confindustria Bonomi ha pesantemente accusato “questa politica di fare più danni del Covid 19“. “La narrazione secondo cui una volta passata la pandemia tutto tornerà come prima – ha detto Bonomia – è una falsità bella e buona. La realtà è un’altra. Questo è un Paese che si è abituato ad essere anestetizzato. Io non sto cercando le polemica, non sono contro a priori. Sto cercando di mettere tutti davanti alla realtà: gli imprenditori sono fortemente preoccupati. In autunno molte imprese non riapriranno, altre dovranno ridimensionarsi. Il Governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto. Ma il lavoro, i posti di lavoro, non si gestiscono e non si creano per decreto. Serve una strategia, una visione, un’idea di quale Paese vogliamo costruire. Lo ha detto molto bene il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Bisogna puntare sulla crescita: sono 25 anni che il nostro Paese perde produttività, allontanandosi sempre più dai concorrenti. E la crescita dipende anche da dove si allocano le risorse: da decenni si aumenta la spesa corrente (il dividendo elettorale) a scapito degli investimenti nelle infrastrutture, nella sanità, nell’innovazione e nella ricerca“.
A tutto questo Gualtieri non ha voluto replicare. Ha solo richiamato ad un comune spirito di collaborazione. “È bene – ha detto – che questa maggioranza vada avanti, ha mostrato la capacità di affrontare i problemi. È bene dialogare con tutti, costruire un grande patto con tutte le forze sociali, economiche, produttive. Bisogna dialogare con l’opposizione. È fondamentale, passato il momento più difficile, non disperdere lo spirito costruttivo unitario”.
Sul caso Autostrade (vedi qui) il titolare del Tesoro si è invece sbilanciato azzardando che una soluzione sarà trovata in tempi brevi. “Il governo mostrerà unità su questo e su altri passaggi difficili. Serve innanzitutto un’accettazione del regime tariffario e poi si valuterà se ci saranno le condizioni per una soddisfacente, per il bene comune, soluzione transattiva. Altrimenti la procedura di caducazione è ancora in corso ed è un’opzione sempre disponibile. Abbiamo avuto in passato condizioni eccessivamente favorevoli ai concessionari“, ha concluso.
di: Maria Lucia PANUCCI