
156 i voti favorevoli contro i 119 contrari
Il decreto Liquidità è legge. Anche il Senato ha dato la sua fiducia con 156 voti favorevoli e 119 contrari. E così il provvedimento, già licenziato dalla Camera lo scorso 26 maggio (leggi qui), è stato approvato questa volta senza ulteriori modifiche da palazzo Madama e convertito in legge in via definitiva.
Varato dopo il Cura Italia e prima del dl Rilancio, il decreto Liquidità fa parte degli strumenti d’emergenza messi in campo dal Governo per arginare l’impatto del Coronavirus sull’economia, in evidente affanno.
Il testo presenta sostanziali novità rispetto a quello originario, soprattutto in tema di prestiti alle imprese garantiti dallo Stato al 100%, la cui soglia sale dai 25 ai 30 mila euro. Si allungano da 6 a 10 anni i tempi di restituzione. I prestiti superiori, fino a 800 mila euro, con garanzia pubblica fino all’80% e quella di Confidi per arrivare al 100%, potranno essere restituiti in 30 anni, mentre si estende alle partecipate pubbliche la garanzia statale del Fondo delle Pmi per i prestiti fino a cinque milioni finora prevista per le imprese private con non più di 499 dipendenti.
Per velocizzare le procedure di finanziamento con garanzia pubblica alle aziende in difficoltà, le imprese possono presentare un’autocertificazione, che nel testo originario era possibile per importi fino a 25 mila euro. Un’altra modifica prevede che la garanzia di Stato possa essere concessa anche a imprenditori che, in passato, abbiano avuto problemi con il pagamento dei mutui.
L’imprenditore, il manager privato, il dirigente pubblico e quello scolastico che facciano rispettare le norme di sicurezza previste per i luoghi di lavori non saranno chiamati in causa qualora un dipendente si ammali di Coronavirus.
Con un emendamento approvato in commissione, fino al 31 dicembre 2020 è stata estesa ai settori siderurgico e agroalimentare la Golden Power, cioè quella serie di “poteri speciali” che permettono al Governo di intervenire nella gestione delle società ritenute strategiche. Finora la golden power riguardava alcuni ambiti come la difesa, la sicurezza nazionale, l’energia, i trasporti e le comunicazioni.
E’ stato introdotto un credito di imposta del 30% delle spese sostenute per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali all’estero che nel 2020 sono state disdette per il Coronavirus ed stata estesa la platea di chi può richiedere la sospensione dei mutui prima casa. Ora ne fanno parte anche: titolari di ditte individuali, piccoli imprenditori, artigiani, piccoli commercianti e chi esercita un’attività professionale con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.
di: Maria Lucia PANUCCI
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