
La maggior parte entro fine anno. Il management verrà ridotto di un terzo
Ormai si sa, la pandemia colpisce anche i grandi. La BP ha fatto sapere di voler licenziare 10 mila persone a causa dei prezzi troppo bassi del petrolio. Il colosso britannico ha deciso questi tagli per migliorare l’efficienza del gruppo, ridurre i costi e soprattutto per fare fronte alle turbolenze del mercato petrolifero provocate dalla pandemia di Coronavirus. La società ha fatto sapere che la maggior parte dei tagli avverrà entro la fine dell’anno e riguarderà anche i livelli più alti. Si parla della riduzione di un terzo del management aziendale. “La maggioranza delle persone impattate dalla decisione fa lavori di ufficio. Diamo priorità ai lavoratori in prima linea e, come sempre, la sicurezza e l’affidabilità delle attività“, ha detto l’amministratore delegato Bernard Looney.
Inoltre, non saranno pagati bonus cash nell’anno in corso e non ci saranno aumenti salariali per i vertici fino a marzo 2021. L’obiettivo è ridurre i costi operativi di 2,5 miliardi di dollari nel 2021 e di abbassare il Capex del 25% entro quest’anno.
Alla luce del crollo dei prezzi del greggio registrato nei mesi scorsi, già a inizio aprile Bp aveva anticipato una drastica riduzione degli investimenti e un programma di risparmio. Il debito netto dell’azienda è aumentato di 6 miliardi solo nel primo trimestre.
di: Maria Lucia PANUCCI
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