
Giù il mercato delle auto: l’esportazione delle vetture e dei pezzi di ricambio affonda di oltre il 70%
Va male il commercio in Giappone. Il settore chiude in deficit anche maggio. Secondo il Ministero delle Finanze (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un passivo di 601 miliardi di yen. Il dato è comunque migliore rispetto a quello di aprile che segnava un calo di 1.040 miliardi di yen ed anche rispetto a maggio dello scorso anno quando il deficit era pari a 1.043 miliardi. Si parla però di un crollo nettamente superiore rispetto a quanto stimato dagli analisti che prevedevano un disavanzo di 160 miliardi.
In termine di volumi, l’export segnala un calo tendenziale del 28,3% a 4.823 miliardi di yen, ai minimi dal 2009 e peggio delle attese (-17,9%).
Anche l’import scivola del 26,2% annuale a maggio, dopo il -7% registrato ad aprile.
Resta debole il commercio diretto con la Cina e tracolla l’esportazione delle auto e dei pezzi di ricambio che affondano di oltre il 70%. Gli esperti si augurano che, con le riaperture negli Usa e in Europa, il calo dell’export nipponico abbia toccato il fondo e che ora ci possa essere una risalita.
In questo contesto non proprio florido la fiducia delle imprese dei produttori giapponesi è rimasta bloccata ai minimi di 11 anni a giugno. L’indice Tankan, che rileva gli andamenti trimestrali dell’economia giapponese, stima che la fiducia dei produttori è scesa a -46 a giugno da -44 a maggio, rimanendo ai minimi dal giugno 2009.
di: Maria Lucia PANUCCI
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