
Il valore pari a 47,5 punti supera i 31,9 punti di maggio. Restano le preoccupazioni relative al mercato del lavoro e al livello del Pil
In rialzo la Borsa di Milano che, dopo aver aperto a +0,78%, cresce dell’1,8% a quota 19.833,59 punti. Bene anche lo spread Btp/Bund in contrazione a 169 punti base. Stesso trend per Francoforte (+2,16%), Parigi (+1,38%) e Madrid (+1,61%). A fornire lo slancio dei listini europei è il dato Pmi dall’Eurozona che a giugno segna 47,5 punti, ancora sotto la soglia dei 50, ma in netto recupero, soprattutto rispetto ai 31,9 punti di maggio.
Ponendo la lente di ingrandimento sui singoli Stati membri, il Pmi manifatturiero preliminare della Germania passa a 44,6 punti rispetto ai 36,6 di maggio. Per quanto riguarda la Francia, invece, il Pmi manifatturiero è pari a 52,1 punti, in salita rispetto ai 40,6 del mese precedente. Il Pmi servizi inglese, invece, nella lettura preliminare di giugno, sale a 47 punti dai 29 di maggio. La lettura risulta sui massimi da quattro mesi e sopra le attese di consenso a 36,8 punti.
Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit, frena però gli entusiasmi: “Vista l’impossibilità di stabilire quando ci sarà un completo ritorno alla normalità, e con le restrizioni collegate al virus che probabilmente continueranno a colpire tante aziende per il resto dell’anno, rimaniamo molto cauti nel commentare la forza e la sostenibilità della ripresa economica“. ha spiegato.
Nell’Eurozona lo stesso Chris Williamson precisa che il settore maggiormente preoccupante al momento è quello lavorativo. “Nel corso del 2020 continuiamo quindi a prevedere un crollo del Pil di oltre l’8% e, nonostante forse assisteremo ad una ripresa durante il terzo trimestre, l’entità del rialzo potrebbe presto affievolirsi“, concludendo che ci vorranno almeno tre anni prima che il Pil dell’Eurozona possa ritornare ai livelli antecedenti la pandemia.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO ANSA
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