
Dal 1 gennaio 2021 lo smart working riguarderà il 60% dei dipendenti pubblici. A prometterlo è stata la ministra Fabiana Dadone, commentando le novità introdotte con l’emendamento al decreto Rilancio sullo smart working nella pubblica amministrazione (leggi qui).
“Ci saranno enti – ha spiegato – che hanno già tutti i servizi informatizzati che hanno reso i dati accessibili in totale sicurezza tramite le vpn da casa. Ci saranno invece altri enti che non hanno questo tipo di digitalizzazione quindi hanno meno attività che si possono svolgere da remoto“.
Per la Dadone è anche una questione di responsabilizzazione. “Si tratta di mettere in capo al dirigente della pubblica amministrazione l’onere e l’onore di capire quale attività si possono svolgere da remoto ed entrare nell’ottica di non stare in presenza fisica – ha aggiunto. – A me interessa che il dipendente produca un risultato non mi interessa che stia 8 ore sulla scrivania“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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