
Lo scontro politico però non si placa. La Lega presenterà una risoluzione contraria. Domani se ne discute in Parlamento
Non più dicembre ma ottobre. Tra le ipotesi sul tavolo del Governo vi è quella di non prorogare lo stato di emergenza nazionale per la pandemia da Covid 19 di altri sei mesi, dal 31 luglio fino a fine anno, ma di procedere per step e intanto estendere l’emergenza fino al 31 ottobre. E’ quanto riferiscono fonti parlamentari di maggioranza, ma nessuna decisione definitiva sarebbe stata presa.
Poco cambia perché sulla questione “proroga” rimane vivo lo scontro politico. «Duecentoventimila contagi Covid in un solo giorno a livello mondiale. Mai prima un numero così alto in sole 24 ore. Questo ci dice che non è vinta e che serve ancora attenzione da parte di tutti. Dobbiamo continuare a seguire la linea della prudenza e della gradualità», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza che domani illustrerà in Parlamento il nuovo Dpcm con le proroghe delle misure anti-contagio in scadenza proprio domani (leggi qui).
Dello stesso avviso anche il premier Conte secondo cui la sfida con il Covid è tutt’altro che chiusa. «E’ stata una prova molto difficile per tutto il Paese, per tutti i cittadini, è stata una sfida molto insidiosa – ha sottolineato. – In parte lo è ancora anche se adesso possiamo dire che ci siamo meglio attrezzati, abbiamo rinforzato le nostre strutture ospedaliere, la risposta del sistema sanitario sicuramente adesso sarà piu’ pronta anche in caso di cattive evenienze».
L’opposizione è invece sul piede di guerra. La Lega sta preparando una risoluzione contro la proroga dello stato di emergenza nazionale per la pandemia da presentare domani. Dello stesso avviso anche Forza Italia e Fratelli d’Italia. «Il ministro Boccia dice che lo stato d’emergenza è la nostra Arca di Noè. Ha ragione: anche in questo caso è pensata soprattutto per salvare specie a rischio estinzione, come grillini, piddini e renziani che fanno i ministri e occupano poltrone senza il consenso popolare», attacca Giorgia Meloni. «L’emergenza sanitaria è tutt’altro che risolta e pone dunque al Governo il tema di garantire la salute pubblica anche con mezzi straordinari, adeguati alla gravità della situazione – constata, dal canto suo, Silvio Berlusconi. – Ma questo non può tuttavia diventare un pretesto per una sostanziale sospensione di alcune fondamentali garanzie costituzionali, prima fra le quali un chiaro e trasparente controllo del Parlamento sulle decisioni dell’Esecutivo».
La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli si dice invece preoccupata per gli sbarchi, dopo che 28 migranti, approdati a Roccella Jonica, sono risultati positivi al virus. «Mi aspetto una risposta rapidissima da parte del governo e avverto che, in caso contrario – annuncia – non esiterò ad agire, esercitando i miei poteri di ordinanza per emergenza sanitaria, vietando gli sbarchi in Calabria».
Secondo quanto annunciato dalla Presidente del Senato, Elisabetta Casellati domani ci sarà un voto su questo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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