
La contrazione ha penalizzato tutte le tipologie contrattuali e ha avuto il suo picco nel mese di aprile: -83%
A causa della pandemia nei primi cinque mesi del 2020 le assunzioni sono state il 43% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Il loro numero è crollato in seguito all’emergenza Coronavirus e ai lockdown resi necessari per arginare la diffusione del virus. A dirlo è l’Osservatorio sul precariato diffuso dall’Inps, secondo cui la contrazione è stata particolarmente significativa ad aprile, quando si è segnalato un crollo dell’83%, poi a maggio c’è stato un leggero recupero anche se il dato rimane molto negativo attestandosi a -57%.
Il crollo delle assunzioni ha riguardato tutte le tipologie contrattuali penalizzando particolarmente i contratti di lavoro a termine: stagionali, intermittenti, somministrati e a tempo determinato.
Le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato nel periodo tra gennaio e maggio 2020 sono risultate 229 mila, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel complesso poi le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state frenate solo grazie al Cura Italia, per l’introduzione del divieto di licenziamento per ragioni economiche.
di: Maria Lucia PANUCCI
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