Dopo le accuse del Financial Times su manovre aggressive, il colosso giapponese delle telecomunicazioni è arrivato a perdere finora fino a 15 miliardi di dollari
SoftBank Group perde 15 miliardi di dollari per la caduta dei titoli tecnologici statunitensi. Solo ieri le azioni del colosso giapponese delle telecomunicazioni sono scese del 5% negli scambi pomeridiani, prolungando così il crollo di questa settimana.
La caduta porta il calo della quota dell’azienda fondato da Masayoshi Son al 12%, dopo le accuse lanciate dal Financial Times nei giorni scorsi, di aver contribuito a gonfiare la bolla dei titoli tecnologici a Wall Street.
Al centro delle polemiche sono finite le politiche spregiudicate di trading adottate: stando a indiscrezioni Soft bank avrebbe messo in atto una rischiosa speculazione sui derivati puntando sul rialzo del comparto tecnologico. Avrebbe cioè messo in atto corposi acquisti di opzioni call (che danno diritto ad acquistare in futuro titoli ad un determinato prezzo di fatto) sul Nasdaq. Una mossa che di fatto ha contribuito al loro rialzo ma che si è rivelata un castello di carta proprio quando il Nasdaq ha bruscamente invertito la rotta arrivando a perdere il 5% in una sola seduta.
Gli investimenti aggressivi hanno riguardato Apple, Microsoft e Facebook, per un’esposizione complessiva di circa 30 miliardi di dollari.
Per questa mossa il titolo di SoftBank, che nel 2020 ha guadagnato il 33%, è arrivato a perdere appunto il 12%, ossia l’equivalente di 15 miliardi. E il problema è che il colosso viene sempre di più visto dagli investitori come un hedge fund, un fondo comune di investimento con una fortissima propensione al rischio.
di: Maria Lucia PANUCCI
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