
L’India a picco col -25,2% mentre la Cina è stata l’unica nazione a crescere facendo +11,5%
Le misure di contenimento del Covid-19 hanno colpito pesantemente l’attività economica con cali senza precedenti del Pil nella maggior parte dei Paesi del G20 nel secondo trimestre. Il prodotto interno lordo ha registrato infatti un crollo drastico del 6,9%, significativamente superiore al -1,6% del primo trimestre del 2009, il periodo al culmine della crisi finanziaria. Lo rileva l‘Ocse secondo cui la Cina è stata l’unica nazione a registrare una crescita (+11,5%) nel secondo trimestre.
Guardando alle altre economie, tutte con il segno meno, è l’India il Paese dove il Pil è sceso di più segnando un significativo -25,2%. Segue poi il Regno Unito (-20,4%), Messico (-17,1%), Sud Africa (-16,4%), Francia (-13,8%). L’Italia più o meno si colloca a metà della classifica nera con il suo -12,8%, mentre a seguire abbiamo Canada (-11,5%), Turchia (-11,0%), Brasile e Germania (-9,7% in entrambi i Paesi), Stati Uniti (-9,1%), Giappone (-7,9%), Australia (-7,0%) e Indonesia (-6,9%).
La contrazione è stata meno pronunciata in Corea e Russia che hanno registrato entrambe -3,2%.
Il Pil su base annua nell’area del G20 è diminuito del 9,1% nel secondo trimestre del 2020, dopo una contrazione dell’1,7% nel trimestre precedente. Anche in questo caso la Cina ha registrato la crescita annuale più elevata (+3,2%), mentre l’India il calo peggiore (-23,5%).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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