
Spiccano Mps e Unicredit. Bene anche Interpump e DiaSorin
A metà mattina lieve rialzo per Milano, in crescita dello 0,80%. Il FTSE MIB continua le contrattazioni a 18.916,76 punti. Effervescenti le banche con Mediobanca che segna un +0,24% a 6,734 euro, mentre, superato lo scoglio di referendum ed elezioni regionali (leggi qui), il Governo prova a stringere sulla riprivatizzazione di MPS (+1,40% a 1,31 euro), che ha come scadenza ideale il primo dicembre, data entro cui la Bce ha chiesto di ricapitalizzare per circa un miliardo la banca senese a fronte della cessione di crediti deteriorati per 8,1 miliardi ad Amco. E pare proprio che il Tesoro, primo azionista con il 68,5% del Monte, sarebbe tornato alla carica con Unicredit (-0,08% a 7,09 euro), come ipotetico compratore già sondato verso luglio.
E se Enel (+0,66% a 7,31 euro) ha avviato la riorganizzazione delle attività rinnovabili in Centro e Sud America, Tim sale dello 0,70% a 0,35 euro. Il ceo, Luigi Gubitosi, ha acquistato 500 mila azioni della società, pari allo 0,002% del capitale sociale, al prezzo di 0,3476 euro per azione per un controvalore di quasi 174 mila euro. Guadagni, poi, oltre due punti percentuali per DiaSorin e Interpump.
Invece Leonardo (-0,78% a 5,09 euro) non solo entrerà a far parte del Global Compact Lead, un ristretto gruppo di aziende, a livello mondiale, a cui è riconosciuto un ruolo di primo piano all’interno della più grande iniziativa globale in materia di sostenibilità, ma ha annunciato ieri la nomina di Alessandro Profumo alla presidenza dell’Associazione europea delle industrie dell’Aerospazio Difesa e Sicurezza, un’organizzazione che rappresenta le più grandi aziende e oltre tre mila Pmi e associazioni di 18 Paesi europei.
di: Maria Lucia PANUCCI
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