
Per oggi niente sciopero. Convocato un tavolo al Mise tra azienda e sindacati
ArcelorMittal Italia accelera sulla bonifica del sito siderurgico di Taranto e a questo proposito ha incaricato Eni Rewind, società ambientale di Eni, per l’assistenza nella progettazione degli interventi di bonifica dell’area dell’ex Ilva della città pugliese. Secondo quanto si apprende gli accordi contemplano anche l’assistenza specialistica nell’iter autorizzativo finalizzato all’approvazione da parte degli enti preposti del progetto di messa in sicurezza operativa dello stabilimento.
La bonifica dell’area insieme alla modernizzazione degli impianti e all’innovazione del ciclo produttivo è una delle grandi questioni aperte per l’ex Ilva. Dal Governo ai sindacati per finire agli enti locali, tutti, in questi anni, hanno dichiarato che il rilancio industriale della fabbrica deve procedere di pari passo con la sua messa in sicurezza ambientale. Fronte, quest’ultimo, sul quale si sono accumulati ritardi. Accanto agli interventi su suolo e falde acquifere, occorrerà però intervenire anche sulla produzione dell’acciaio, rendendola più sostenibile.
L’obiettivo dichiarato è la decarbonizzazione per avere un’acciaieria green e il Governo intende candidare questo progetto tra le priorità del Recovery Fund.
Intanto sono saltati i presidi dei lavoratori sia a Roma sia a Taranto e lo sciopero programmati per oggi (leggi qui). La decisione è stata presa ieri sera sul tardi dalle sigle metalmeccaniche dopo il vertice al Mise col ministro Stefano Patuanelli.
Proprio al Mise ArcelorMittal ha convocato i sindacati per cercare di risolvere una situazione che è in stallo da troppo tempo. I problemi maggiori da risolvere sono due: il primo riguarda lo stabilimento a Taranto che i sindacati definiscono ad un livello allarmante tra massiccia cassa integrazione, impianti fermi, produzione al minimo storico, manutenzioni che non si fanno e sicurezza di tutti a forte rischio. L’altro elemento è dato dal tempo. Stando all’accordo di marzo, entro novembre Governo e ArcelorMittal devono trovare un nuovo accordo definitivo che deve sancire l’ingresso dello Stato, con la formula del coinvestimento, accanto al privato. Se questo non avverrà ArcelorMittal potrà disimpegnarsi pagando una penale di 500 milioni.
Proprio l’accordo di marzo sarà sul tavolo di Patuanelli lunedì quando terrà un tavolo tecnico con i sindacati di ArcelorMittal e Invitalia. L’obiettivo del Governo resta da un lato la sostenibilità ambientale e dall’altro la piena produzione con investimenti anche privati accanto a quelli pubblici. Invitalia, che sta negoziando con ArcelorMittal, rappresenterà lo Stato nella società.
Per il sito di Taranto serve un investimento di tre miliardi: di qui l’orientamento del Governo di attingere al Recovery Fund. Per Gianni Venturi, della Fiom Cgil, “è necessario avviare una trattativa vera con Governo, azienda, Ilva in amministrazione straordinaria e organizzazioni sindacali“. «Se non ci sarà una virata decisa nella trattativa già la prossima settimana, il quadro sarà molto complicato», ha detto.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
Ti potrebbe interessare anche: