
“La rinuncia deve avvenire attraverso un’operazione di mercato. Le manleve sono inaccettabili”
Dopo l’ultimatum del Governo (leggi qui), Atlantia conferma la volontà di cedere Aspi a Cassa depositi e prestiti attraverso un’operazione di mercato ma bolla come “inaccettabile” inserire la manleva come parte dell’accordo. E’ quanto è emerso al termine del Consiglio di Amministrazione della holding, tenutosi per dare una “risposta” ufficiale al Governo circa le proprio intenzioni.
Nella missiva Atlantia difende la propria coerenza rispetto agli impegni assunti lo scorso luglio con l’Esecutivo, ma chiede che la cessione di Aspi avvenga con “un’operazione di mercato, a garanzia di tutti gli stakeholder di Atlantia e di Aspi, inclusi gli investitori retail e istituzionali, nazionali e internazionali e che la cessione avvenga solo a valle di un accordo con il ministero dei Trasporti“.
Anche Autostrade per l’Italia in un’altra lettera al Governo rivendica il “pieno rispetto degli impegni presi“.
Il nodo da sciogliere resta la questione manleva, ovvero il fatto che Atlantia mantenga la responsabilità civile, amministrativa e penale che Aspi ha per il crollo del ponte di Genova, dove il 14 agosto 2018 persero la vita 43 persone. Il Governo lo ritiene uno dei punti fondamentali dell’accordo e chiede alle società di rispettarlo. Anche perché queste responsabilità non possono passare insieme alle quote azionarie a Cassa depositi e prestiti. Ma Atlantia su questo non sembra affatto cedere.
di: Maria Lucia PANUCCI
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