
Gli infortuni sul lavoro sono diminuiti a causa del lockdown, tranne che nella sanità
Aumentano i morti sul lavoro per il Covid-19 ma diminuiscono gli infortuni, a seguito del lockdown e della quarantena forzata, tranne che nella sanità. A dirlo è l’Inail che fa un bilancio dei primi 8 mesi del 2020.
In totale le denunce di infortunio mortale sul lavoro presentate all’istituto da gennaio ad agosto sono state 823 con un aumento del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. E’ stato il Nord-Ovest del Paese, il più colpito dal virus, a registrare l’incremento maggiore: da 174 si è passati a 298, con la Lombardia in testa, dove rispetto allo scorso anno vi sono stati 88 casi in più.
Le denunce di infortunio sul lavoro tra gennaio ed agosto sono state 322.132, in diminuzione di circa 95 mila casi rispetto alle 416.894 dei primi otto mesi del 2019 (-22,7%). Questa diminuzione è influenzata dal sostenuto calo delle denunce registrate tra marzo e agosto, con 91 mila casi in meno rispetto al periodo marzo-agosto 2019 (-29,3%), a causa soprattutto del lockdown forzato della scorsa primavera che ha costretto milioni di italiani a casa per contenere i contagi.
In controtendenza il settore della sanità e dell’assistenza sociale: le denunce di infortunio sono aumentate del 124% nei primi 8 mesi, passando dai 18 mila casi del 2019 ai 40 mila del 2020, con punte di oltre il +500% a marzo e del +450% ad aprile nel confronto 2020/2019. Quest’anno due denunce su tre del settore hanno riguardato il contagio da Covid-19.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP/AGI
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