
Il 55% dei retailer adopera plastica da fonte vegetale, il 44% opta per materiali a ridotte emissioni
La Gdo, Grande Distribuzione Organizzata italiana, investe sul green. È quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo organizzato da Nomisma in collaborazione con SpinLife.
I retailer italiani avevano iniziato già prima della pandemia da Coronavirus a impegnarsi nel settore della sostenibilità ambientale e sociale. L’ambiente è diventato argomento centrale dell’agenda politica da quando a livello europeo è stato richiesto il raggiungimento degli obiettivi del Green New Deal. L’emergenza sanitaria ha incentivato le azioni di sostenibilità confermandone l’importanza per la ripresa dell’economia del Paese.
Ma anche i consumatori hanno fatto la loro parte: il 27% ha aumentato gli acquisti di prodotti sostenibili ed ecofriendly, il 23% ha iniziato a scegliere packaging sicuri e due italiani su tre hanno preferito acquistare presso negozi che promuovono prodotti sostenibili.
Sono 9 le insegne italiane che hanno collaborato con Nomisma partecipando attivamente all’Osservatorio. È emerso che i retailer stanno concentrando le loro energie principalmente sul packaging, molto influenzato dalla riciclabilità, dai materiali provenienti da fonti rinnovabili o vegetali e dalla lavorazione con emissioni ridotte.
La maggioranza delle aziende italiane sta lavorando su un duplice binario: la riduzione del pack in eccesso e l’eliminazione della plastica vergine favorendo invece i materiali provenienti da fonti rinnovabili. In generale si registra quindi una tendenza a ridurre gli sprechi puntando su un packaging sostenibile e riciclabile.«L’adozione di modelli di produzione e consumo sostenibili oltre che una necessità, può essere una forte leva competitiva – spiega Alessandro Manzardo, socio fondatore di SpinLife – la Gdo italiana potrà raggiungere questo obiettivo solo se sarà in grado di acquisire una corretta comprensione delle problematiche ambientali e adottare una comunicazione trasparente nei confronti del consumatore».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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