
Il PMI servizi frena. Meglio il manifatturiero
Rallenta il passo l’economia dell’Eurozona a causa dell’aumento dei contagi. E’ quanto rileva l’ultima indagine di Markit che fotografa una situazione più confortevole del manifatturiero rispetto al settore terziario. A settembre infatti l’indice PMI dei servizi è sceso a 48 punti dai 50,5 punti di agosto, ma risulta superiore ai 47,6 punti del consensus. Il PMI composito, che incorpora anche il miglioramento del manifatturiero, si attesta così a 50,4 punti dai 51,9 precedenti e rispetto ai 50,1 del consensus.
Facendo un focus sui singoli Paesi, l’Italia vede il PMI dei servizi salire a 48,8 punti dai 47,1 precedenti, sopra le attese (46,6 punti), e quello composito crescere a 50,4 da 49,5. La Francia registra un decremento del PMI servizi a 47,5 da 51,5, in linea con il consensus, e del composito a 48,5 da 51,6. La Germania vede calare il PMI servizi a 50,6 da 52,5 e fa meglio del consensus (49,1), mentre il composito passa a 54,7 da 54,4 (atteso 53,7). Infine la Spagna segnala un PMI servizi in peggioramento a 42,4 da 47,7, a causa dell’aumento elevato dei contagi da Covid-19 che ha causato non pochi disagi da molteplici punti di vista.
«Con la quasi stagnazione dell’economia dell’Eurozona di settembre, le probabilità di una nuova contrazione nel quarto trimestre sono certamente aumentate – ammette Chris Williamson, capo economista di IHS Markit. – Per permettere la ripresa dell’attività terziaria molto dipenderà dalla capacità di controllare la seconda ondata di contagi e da quanto si potranno alleggerire le misure di distanziamento sociale. Anche i Governi dovranno essere vigili nel fornire aiuti tempestivi nel sostenere la ripresa e allo stesso tempo politiche monetarie sempre più accomodanti. In merito a queste ultime, le pressioni inflazionistiche di settembre sono rimaste basse, lasciando le porte aperte ad una politica espansiva».
di: Maria Lucia PANUCCI
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