
Dai bombardamenti del ’43 al lockdown, la storia di una città-simbolo che ricostruisce
Gallerie d’Italia, il museo milanese di Intesa SanPaolo situato in piazza della Scala, inaugura una mostra che si terrà fino al 22 novembre prossimo intitolata Ma noi ricostruiremo. La Milano bombardata del 1943 nell’Archivio Publifoto Intesa SanPaolo. L’Archivio, acquistato dalla Banca nel 2015, è oggi un patrimonio di circa 7 milioni di fotografie analogiche per lo più in bianco e nero realizzate tra gli anni Trenta e gli anni Novanta del Novecento in Italia e all’estero.
Curatore della mostra è Mario Calabresi, che ha selezionato 70 tra le numerose fotografie dell’archivio per mostrare alcuni luoghi simbolo della città crollati sotto la forza annientatrice delle bombe aeree durante la Seconda guerra mondiale. A quegli scatti sono affiancate le istantanee degli stessi luoghi durante il lockdown. «I documenti storici dell’Archivio Publifoto scelti da Calabresi e le fotografie attuali – spiega il presidente emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli – ci mostrano una Milano che, gravemente ferita, non si rassegna e lavora per la ricostruzione».
Oltre alle fotografie, lungo il percorso ci sono una mappa della città che indica i luoghi maggiormente colpiti dai bombardamenti e un contributo firmato da Umberto Gentiloni, storico e accademico dell’Università La Sapienza di Roma, sulla strategia che gli alleati adottarono per abbattere definitivamente il fascismo. «Le immagini contrapposte del passato e del presente, scattate durante il lockdown di marzo-aprile – conclude Calabresi – possono essere cruciali per riscoprire l’orgoglio che ha portato alla rinascita e possono essere lo stimolo per credere che anche oggi la città può e deve ripartire».
La mostra è il primo appuntamento del progetto Viaggio nell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo che intende aprire il patrimonio fotografico alla disponibilità del pubblico.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ARCHIVIO PUBLIFOTO INTESA SANPAOLO
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