
E le trattative con il Governo rimangono ferme
Il dossier di Autostrade per l’Italia sembra non avere mai fine. La trattativa tra Governo e Atlantia è ancora in stallo. Ora l’ultimo capitolo della soap opera è una lettera che Aspi ha inviato alla ministra delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, che, in audizione alla commissione Ambiente della Camera, ha spiegato: «Ci comunicano di accettare il testo dell’accordo negoziale prospettato dalla parte pubblica ma chiedono l’eliminazione della clausola dell’art. 10, relativa alla condizione di efficacia della conclusione della trattativa societaria».
In sostanza siamo punto e a capo perché la clausola in questione riguarda la cessione del controllo di Aspi a Cdp. «Lo stallo della trattativa – spiega De Micheli – è dovuto al fatto che permane anche nella lettera appena giunta al Mit la non accettazione della clausola dell’articolo 10, che richiama perfettamente gli impegni assunti da Atlantia e Aspi nella lettera inviata ai ministri e discussa nel cdm del 14 e 15 luglio».
La ministra ne approfitta anche per ricordare che il Governo non ha mai pensato a una nazionalizzazione di Autostrade per l’Italia. «Le trattative rispondono a un percorso che Atlantia stessa ha proposto – ha specificato. – Non c’e’ sul tavolo nessuna nazionalizzazione ma il tentativo di realizzare gli impegni che Atlantia si e’ assunta verso il Governo. La trattativa si è sviluppata sulla base di criteri competitivi e delle prassi correnti di mercato».
Per la De Micheli comunque le trattative che sono state portate avanti con le società della famiglia Benetton non sono state inutili. «Credo che l’attività fatta in questo anno, al netto del percorso negoziale con Aspi, abbia già portato una cosa fondamentale che è quella di aver riequilibrato il rapporto tra concedente e concessionario – ha spiegato. – Il concedente non consente più al concessionario controlli in autonomia, ha imposto a tutti i concessionari regole uguali per tutti. In attesa che ci possa essere la costituzione di un’Agenzia indipendente, il ruolo di controllore delle infrastrutture autostradali è tutto in capo alla Vigilanza della concessione che ha un numero importante di ispettori che controllano. Nasce proprio dalle ispezioni l’esigenza di intervento sui ponti e gallerie. Credo che sia fondamentale, di fronte a un assetto di concessione che prevede il ruolo dei privati, per il perseguimento dell’interesse pubblico il ruolo di regolazione e controllo. Più sono forti questi due poteri più il rischio che già si è consumato nei fatti nel recente passato, come il crollo del Ponte di Genova, noi lo riduciamo vicino allo zero».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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