Molti nuovi ingressi, quasi tutti self-made: l’effetto Covid sulla classifica degli americani più ricchi
L’emergenza sanitaria ha rivoluzionato il mondo e condizionato l’economia di tutti i Paesi ma non ha fermato alcuni degli imprenditori di maggior successo degli Stati Uniti.
Nella lista dei 400 americani più ricchi di Forbes quest’anno ci sono ben 18 new entry, ciascuna in grado di vantare un patrimonio minimo di 2,1 miliardi di dollari, la soglia per poter entrare tra nella classifica. Miliardi ottenuti perlopiù con nuove tecnologie: software di videoconferenze, private equity, camion elettrici. Non perdono colpi però le industrie tradizionali, come la manifatturiera e la alimentare.
Tra i nomi in elenco spiccano quelli di Alice Schwartz ed Eric Yuan. La prima è l’ideatrice di Bio-Rad, una macchina che produce test diagnostici per il Covid-19. Il secondo è l’ormai celebre papà della piattaforma Zoom, tra le più usate durante il lockdown.
Fa parte della lista anche Trevor Milton, fondatore del produttore di camion elettrici Nikola, che ha 38 anni ed è il più giovane dei nuovi membri della lista. Insieme a lui Sheldon Lavin, con un patrimonio di tre miliardi di dollari, che presiede OSI Group, uno dei più grandi trasformatori di carne e alimenti del mondo tra i cui clienti spicca McDonald’s.
Il ceo di Fortinet, Ken Xie, laureato in ingegneria a Stanford, è entrato nella lista grazie alla sua società di sicurezza informatica. E anche Jim McKelvey, il cofondatore di Square, società di pagamenti online, ha ottenuto un posto con un patrimonio giusto giusto di 2,2 miliardi.
Entrano in lista anche il magnate della birra Samuel Adams, Jim Koch, e il ceo di Monster Beverage Rodney Sacks, nonostante la chiusura di bar e locali in tutto il paese.
di: Micaela FERRARO
FOTO: GETTY
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