
L’Italia al lavoro sul Piano di ripresa e resilienza da consegnare il 15 ottobre
Il Governo italiano è al lavoro sul Piano di ripresa e resilienza, il documento da consegnare all’Unione Europea circa i 209 miliardi di euro tra prestiti e sussidi che il Paese dovrebbe ottenere grazie al Recovery Fund nei prossimi cinque anni.
Il Recovery Fund è il principale strumento comunitario per bilanciare la crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, e si inserisce nella più ampia Next Generation EU, la strategia dell’Unione Europea per combattere le conseguenze della pandemia. L’Italia è tra i principali beneficiari del piano perché secondo le stime fatte dall’Europa e basate sulla popolazione, il Pil pro capite e il tasso medio di disoccupazione registrata tra il 2015 e il 2019, risulta essere uno dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi economica dovuta al Covid-19 (leggi qui).
I fondi dovrebbero essere erogati dal primo gennaio 2021, giorno a partire dal quale sarà valido il nuovo bilancio pluriennale europeo. Ogni Paese avrà tempo fino al 30 aprile 2021 per sottoporre alla Commissione i piani nazionali di ripresa per spiegare come intende spendere i soldi che riceverà. I piani dovranno essere valutati dalla Commissione e approvati dal Consiglio dell’UE e questo potrebbe far slittare parecchio i tempi di consegna reale del prestito.
Il 70% dei fondi dovrebbe essere stanziato nei primi due anni del Next Generation EU perciò entro il 2022. Secondo un calcolo del think tank Bruegel a causa della burocrazia che segue lo stanziamento dei fondi fra il 2021 e il 2022 sarà distribuito sul territorio europeo solo un quarto dei fondi totali, mentre il resto potrebbe arrivare tra il 2023 e il 2024.
Secondo le stime ufficiali del Governo italiano nel 2021 dovrebbero arrivare 25 miliardi di euro: 10 di sussidi, 11 di prestiti e 4 da ReactEU, uno dei canali del programma. Nel 2023 invece lo Stato si aspetta di ricevere 43 miliardi di cui 26 di sussidi.
Vista la grande esigenza di liquidità che accomuna tutti i Paesi europei, il Consiglio europeo ha disposto che ciascuno Stato ottenga un anticipo del 10% sul finanziamento totale una volta che la Commissione e lo stesso Consiglio approveranno il Piano di ripresa e resilienza, verosimilmente quindi nei primi mesi del 2021 (leggi qui).
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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