
Il trend iniziato in estate decolla in autunno
Smart working è una delle parole chiave di questo secondo semestre condizionato dal Coronavirus. Con il nuovo Dpcm il premier Giuseppe Conte ha invitato una soglia più alta di impiegati a usufruire della formula del lavoro da remoto, già sperimentata ampiamente in estate.
La maggior parte degli italiani aveva dato mostra di gradire il lavoro flessibile, che permette una maggiore flessibilità e un uso più equilibrato del tempo con effetti benefici sul benessere psicosifico, sulla produttività e sulla qualità del lavoro.
Airbnb ha intervistato duemila dipendenti d’azienda per capire quali fossero le tendenze più diffuse tra gli smart workers, e uno dei dati che emerge con più rapidità è quello circa il lavoro lontano da casa: il 66% degli intervistati afferma di preferirlo anche in autunno. Due lavoratori su tre stanno progettando di lavorare da remoto lontano dalla propria abitazione.
Le destinazioni più gettonate sono la casa vista mare con un netto 39% e lo chalet in montagna che vanta un comunque nobile 20%. Seguono la casa al lago con 13%, l’attico in una grande città con il 7% e la casa in una città diversa con il 6%. Il 34% degli intervistati desidera una sistemazione raggiungibile in auto in giornata e solo il 13% prende in considerazione un altro Paese europeo, dato condizionato probabilmente dalla difficoltà a viaggiare e dalla paura di rimanere bloccati oltre i confini nazionali in caso di un secondo lockdown.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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