
L’operazione, congiunta con Balckstone e Macquarie, punta a rilevare l’intera partecipazione dell’88% di proprietà di Atlantia e non esclude l’ingresso di altri investitori istituzionali italiani. Polemiche per la presenza ingombrante dei fondi stranieri
CDP ha finalmente presentato la proposta d’acquisto per ASPI. Il CdA, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’Amministratore delegato Fabrizio Palermo, ha dato il via libera alla presentazione di un’offerta congiunta con Blackstone e Macquarie per l’acquisizione dell’88,06% di Autostrade per l’Italia detenuto da Atlantia.
L’obiettivo di Cdp è quello di proporre alla famiglia Benetton la sottoscrizione, entro il 28 ottobre 2020, di un memorandum of understanding tra tutte le parti che disciplini in dettaglio i principali termini e condizioni dell’operazione. Dalla data di firma del memorandum e per circa 10 settimane, Cdp Equity, Blackstone e Macquarie effettueranno la due diligence ad esito della quale potranno rapidamente finalizzare un’offerta finale per l’acquisto della partecipazione in Aspi.
La struttura di investimento consente inoltre l’ingresso di altri investitori istituzionali, in particolare italiani, ma sulle ipotesi di assetto futuro di Autostrade si sono accese già polemiche politiche. In particolare, le forze di opposizione hanno sollevato perplessità sulla composizione azionaria di Autostrade che con l’ingresso di Blackstone e Macquarie sarebbe di fatto straniera. «Spero davvero che le notizie che abbiamo letto finora sulla trattativa tra Cdp e Aspi vengano smentite. Sembra confermato infatti che ad acquistare le quote di Aspi siano, in maggioranza, fondi stranieri come Blackstone e Macquarie, molto aggressivi dal punto di vista della gestione – ha dichiarato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. – Stiamo quindi mettendo la nostra principale infrastruttura autostradale nelle mani di fondi americani, australiani, cinesi e tedeschi. Non c’è patto di sindacato che esista, questo assetto non garantirà certo le risorse necessarie per ammodernare e sviluppare la nostra rete».
Intanto il fondo Tci ha aumentato la sua partecipazione nel capitale di Atlantia, portandola oltre la soglia rilevante del 10%. Il fondo, guidato da Chris Hohn, starebbe consolidando la sua posizione per avere maggiore peso nell’assemblea dei soci del prossimo 30 ottobre, soprattutto nel caso in cui venga ricevuta un’offerta non soddisfacente da parte di Cdp.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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