
Irlanda e Galles richiudono tutto. In Belgio arrivano nuove misure restrittive
Il virus accelera la sua corsa e fa sempre più vittime in Europa e nel mondo. Soltanto negli ultimi 7 giorni sono stati più di due milioni e mezzo i casi segnalati a livello globale. Un numero così non si era mai registrato da inizio pandemia e porta i contagi totali ad una soglia mostruosa che supera i 40 milioni. Il dato così alto, che trova spiegazione per il forte aumento dei tamponi eseguiti negli ultimi tempi in alcuni Paesi, preoccupa non poco i cittadini ma anche e soprattutto le istituzioni che si trovano a dover prendere misure più drastiche per fronteggiare questa seconda ondata, soprattutto in Europa.
L’Irlanda è il primo Paese del Vecchio Continente che ha ripristinato il lockdown. Il primo ministro irlandese Micheal Martin ha emesso una direttiva nazionale di “restare a casa“, ma ha sottolineato che le scuole rimarranno aperte. Le nuove misure, che entreranno in vigore per 6 settimane dalla mezzanotte di mercoledì, includono anche la chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali e limitano le attività di bar e ristoranti al solo servizio da asporto.
Il Galles entrerà in lockdown da venerdì fino al 9 novembre. Lo ha annunciato il primo ministro gallese, Mark Drakefors, in una conferenza stampa, introducendo le misure più severe di tutto il Regno Unito. A partire dalle 18 locali del 23 ottobre sarà chiesto agli oltre tre milioni di cittadini di rimanere a casa, mentre i negozi non essenziali saranno chiusi.
In Belgio sono entrate in vigore le nuove misure di contenimento, con la chiusura di bar e ristoranti e il coprifuoco dalla mezzanotte alle cinque del mattino. Anche in Slovenia le autorità hanno dichiarato lo stato di epidemia della durata di un mese, imponendo il coprifuoco notturno dalle 21 alle 6.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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