
L’obiettivo è allineare la politica agricola europea alla sfida dei cambiamenti climatici e della sostenibilità. Per la prima volta i fondi saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al rispetto delle norme di conformità
Novità in vista sul fronte agricolo. Dopo lunghe trattative i ministri dell’Agricoltura europei hanno raggiunto un accordo sulla riforma della Politica Agricola Comune (Pac). L’intesa, al termine di un vertice di due giorni, è stata definita sulla base di una proposta di compromesso dell’ultima ora presentata dalla Germania. A dare l’annuncio è stata Julia Klöckner, ministra dell’Agricoltura tedesca, che ha annunciato che l’accordo prevede che almeno il 20% della dotazione nazionale degli aiuti diretti dovrà essere dedicata ad incentivi per pratiche agronomiche verdi. Per la prima volta, dunque, i fondi saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità. L’intesa prevede che ogni Stato membro presenti un Piano strategico nazionale per la definizione e attuazione di tutti gli interventi, a seguito di un’analisi dei fabbisogni. Le Regioni, attraverso le proprie Autorità di Gestione, potranno continuare ad attuare gli interventi inerenti lo sviluppo rurale.
L’accordo andrà ora negoziato in trilogo con la Commissione e il Parlamento europeo e sarà in vigore dal primo gennaio 2023.
I primi punti fermi sono arrivati sulle risorse a bilancio per le misure verdi, con almeno il 35% dei fondi per lo sviluppo rurale e almeno il 30% di quelli degli aiuti diretti. Secondo gli eurodeputati i budget nazionali dei pagamenti diretti dovrebbero essere riservati per il 60% al sostegno al reddito e un 6% dovrebbe essere mirato alle aziende piccole e medie.
La nostra ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova parla di una svolta storica. «Siamo molto soddisfatti dei compromessi raggiunti in merito alle nostre produzioni bandiera – ha dichiarato. – Saremo finalmente in grado di attuare interventi di investimento e ristrutturazione nel settore dell’olio di oliva, a beneficio anche dei produttori danneggiati dalla xylella, così come di continuare a sostenere il settore vitivinicolo, ad esempio finanziando l’impianto di nuovi vigneti».
A bocciare l’accordo invece è Greenpeace, che lo ritiene “non sufficiente ad affrontare la crisi in corso“. «Non basta iI 20% della dotazione nazionale degli aiuti diretti dedicata a incentivi per pratiche agronomiche – accusa. – Ancora una volta non si è guardato in faccia alla gravità del problema e agito con la necessaria fermezza per un cambio di rotta urgente del sistema agroalimentare europeo».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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