
Nodo centrale rimane il prezzo
Riflettori puntati sul dossier Autostrade. Scade infatti domani il termine ultimo per la presentazione di una nuova offerta vincolante da parte di Cassa Depositi e Prestiti, insieme ai fondi Blackstone e Macquarie. Mercoledì invece il Consiglio di Amministrazione di Atlantia si riunirà al fine di valutare la proposta per rilevare l’88,06% di Autostrade per l’Italia. La convocazione dell’assemblea dei soci di Atlantia, chiamata ad esprimersi sul percorso di dual track (vendita all’asta o scissione) formalmente avviato a fine settembre dalla holding, è prevista per il 30 ottobre ma se il board dovesse valutare positivamente l’offerta potrebbe slittare per dare il tempo necessario a formulare l’offerta definitiva.
Il nodo centrale rimane il prezzo: Cdp avrebbe indicato un range di prezzo compreso tra 8,5 e 9,5 miliardi, di cui circa 6 o 7 miliardi dovrebbero essere sotto forma di equity e due-tre miliardi come debito, mentre la valutazione di mercato e dei fondi esteri si attesta a 11-12 miliardi. «Il prezzo deve essere il risultato di una transazione competitiva», ha sottolineato Jonathan Amouyal, partner di Tci Fund, azionista di Atlantia. Il fondo Tci ha recentemente aumentato la sua partecipazione nel capitale di Atlantia, portandola oltre la soglia rilevante del 10% e diventando secondo azionista consolidando, così, la propria posizione in vista dell’assemblea dei soci del prossimo 30 ottobre.
A quanto pare, allo stato attuale, Cdp e i fondi ipotizzano di presentare la proposta attraverso un veicolo unico, guidato dall’ente sia in termini di partecipazione finanziaria che sul fronte della governance. Una newco in cui Cassa Depositi deterrà il 40% e i fondi esteri, Blackstone e Macquarie l’altro 60% in maniera paritetica con dei patti parasociali che configurano la Cassa come socio di controllo del veicolo in modo da stabilirne i vertici.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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