Chiusura dei bar alle 20, alle 22 per i ristoranti. Impianti sciistici aperti e didattica a distanza solo per il 50% degli studenti. Foza Italia: “Uno schiaffo alle regole”
Una ordinanza anti-dpcm. E’ quella in vigore in Alto Adige fino al 24 novembre che contiene misure meno restrittive rispetto a quelle varate dal Governo: tutti a casa dalle 23 e le 5, chiusura anticipata per i bar alle 20 e per i ristoranti alle 22, anziché alle 18 come previsto per il resto d’Italia. ma dalle 6 del pomeriggio la somministrazione di cibi e bevande potrà avvenire solamente al tavolo, con posti assegnati e un massimo di quattro persone per tavolo, eccezion fatta per i famigliari conviventi. Tassativo, inoltre, il divieto di consumazione in piedi, sia nei pressi dei locali, sia sul suolo pubblico.
Anche in Alto Adige vi sarà l’obbligo di indossare la mascherina di protezione non solo al chiuso, ma anche all’aperto dove non vi sia situazione di isolamento. Previsto l’obbligo di chiusura nel weekend per i centri commerciali, eccezion fatta, al loro interno, per gli esercizi che vendono generi alimentari, mentre la domenica tutte le attività commerciali, ad eccezione delle farmacie di turno, dovranno rimanere con le serrande abbassate.
Per quanto riguarda lo sport, tutti gli eventi ammessi dovranno svolgersi a porte chiuse, ovvero senza presenza di pubblico, e potranno proseguire solamente i campionati professionistici e quelli dilettantistici di carattere nazionale ed internazionale. Nel caso del calcio, ad esempio, dovranno fermarsi anche la serie D e l’Eccellenza. Chiuse poi palestre e piscine, eccezion fatta per gli allenamenti organizzati delle società di nuoto affiliate alla federazione. Gli impianti sciistici rimangono aperti.
Al divieto generalizzato di organizzare eventi e manifestazioni pubbliche, fanno eccezione i cinema, nonché gli spettacoli e le manifestazioni che si svolgono all’interno di teatri e sale da concerto, dove saranno ammesse al massimo 200 persone e non sarà comunque possibile distribuire cibi e bevande. Assemblee e riunioni dovranno svolgersi in video-conferenza tranne che nei casi dove questa formula non fosse possibile, mentre saranno chiuse sale da gioco e sale scommesse.
E ancora da domani il 50% degli studenti delle scuole superiori userà la didattica a distanza e non il 75% come vuole Conte. «Di fatto – spiega il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher – recepiremo gran parte del nuovo dpcm nazionale con alcuni adattamenti alla realtà locale in virtù dei margini di manovra che ci sono concessi dalla nostra autonomia e dalla legge provinciale sulla fase due dello scorso maggio».
Diversi esponenti del mondo della politica hanno storto il naso. «Uno schiaffo alle regole. Se è vero che tutti dobbiamo rispettare il Dpcm per la salute collettiva, non è tollerabile che Bolzano faccia, come sempre, quello che vuole. Nella Provincia autonoma il virus può circolare liberamente fino alle 22? Pensiamo alla concorrenza sleale nei confronti dei ristoratori di Cortina, di Arabba, di altre località bellunesi di confine, costretti a chiudere alle 18, mentre i loro competitor, a qualche chilometro di distanza, possono continuare a lavorare. Lo Stato nello Stato ancora una volta colpisce e crea danni enormi», ha detto il deputato di Forza Italia Dario Bond.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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