
Fipe: “Con il nuovo stop, bar e ristoranti chiuderanno tutti”. Domani in piazza per protestare
Le nuove misure restrittive varate nell’ultimo dpcm per contenere i contagi (leggi qui) porteranno ad un’ulteriore perdita di consumi e di Pil di circa 17,5 miliardi di euro nel quarto trimestre dell’anno. Lo scrive la Confcommercio, sottolineando che i cali maggiori riguarderebbero la ristorazione ed il turismo, il settore dei trasporti e della cura della persona, portando a una riduzione complessiva dei consumi nel 2020 ad oltre 133 miliardi di euro rispetto al 2019 (-12,2% in termini reali). La caduta della spesa presso gli alberghi supererebbe il 55% e quella presso la ristorazione si avvicinerebbe al 50%.
A lanciare l’allarme è anche la Fipe che spiega come lo stop alle 18 per le consumazioni in bar e ristoranti sia il colpo decisivo a un settore che così morirà del tutto. «Noi abbiamo perso già 50.000 imprese per effetto di questa crisi e sono a rischio 350.000 posti di lavoro – ha spiegato Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe. – Abbiamo chiesto una mano e riceviamo uno schiaffo. Ecco perché siamo profondamente amareggiati. Perché noi riteniamo di essere una risorsa per il Paese: siamo luoghi sicuri e possiamo rispondere in sicurezza alla domanda di socialità, senza abbassare la guardia e con tutta quella responsabilità che compete a noi tutti in questo momento di grande emergenza».
Cursano parla anche di “morte annunciata“: «Noi è da questa estate che cerchiamo di allertare sul trasporto pubblico, sulla necessità di diversificare l’entrata e le uscite dalle scuole e dai luoghi di lavoro. Ma nessuno ci ha ascoltato. Dal 18 maggio fino a metà settembre il virus era assolutamente contenuto ai minimi, con bar e ristoranti che erano aperti e ciò nonostante il virus colpiva di meno. Poi con il ritorno alla vita, con l’apertura delle scuole e la ripresa della mobilità il virus ha iniziato a espandersi. Ma i ristoranti c’erano, ci sono e ci sono sempre stati con il loro attenzionamento e lo dico senza voler entrare nel merito della mala-movida che si svolge al di fuori delle nostre attività. Perché all’interno dei locali i processi e i protocolli sono rispettati»
Il mondo della ristorazione sta morendo, è a terra. E a terra apparecchierà la sua ultima cena, se così si può dire, nelle piazze di tutti capoluoghi d’Italia. L’appuntamento è per domani a partire dalle 11,30 nelle piazze di tutti i capoluoghi di regione. «L’ultimo Dpcm del Governo ha decretato la nostra morte – dice Cursano – per questo mercoledì manifesteremo, in un modo responsabile e composto così come responsabili e attenti alla sicurezza siamo nelle nostre sale, apparecchiando in terra perché a terra siamo. Rappresenteremo in un modo simbolico ma molto efficace tutte le figure professionali che lavorano nel nostro mondo, che voglio ricordare sono 1,2 milioni dei quali la stragrande maggioranza giovanissimi, e di questi la maggior parte sono donne».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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