
Domani il confronto con il premier. Tanti i temi sul tavolo
Prorogare il blocco dei licenziamenti per evitare il rischio di una crisi sociale. Hanno le idee molto chiare i sindacati e domani, nell’incontro con il premier Conte, chiederanno innanzitutto di scongiurare il pericolo che si possa tornare a licenziare in questo momento drammatico per tutti. «Ci sono risposte da dare immediatamente – ha affermato il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra – questioni rese ancora più urgenti dai numeri di queste ultime settimane che riguardano la proroga del blocco dei licenziamenti per tutta la durata delle casse Covid, la riorganizzazione di ammortizzatori sociali davvero universali, la costruzione di vero un sistema di politiche attive. Non rispondere immediatamente a queste priorità rischia di trasformare la crisi sanitaria ed economica in vera emergenza sociale e umanitaria».
Secondo i sindacati ammortizzatori sociali e blocco dei licenziamenti devono andare assieme. «L’aggravarsi della situazione impone misure adeguate – sostiene la vice segretaria della Cgil Gianna Fracassi. – La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha assicurato il rifinanziamento complessivo di 18 settimane di Cig, ma sul blocco dei licenziamenti ha riferito che il governo sta facendo una riflessione. Con 18 settimane si arriva fino a marzo e allora anche il blocco dei licenziamenti deve proseguire fino a marzo. Se non ci sarà questa misura rischiamo un problema sociale serio, andiamo incontro ad una situazione difficile. Basti pensare ai settori di turismo, fiere, convegni, spettacolo: lavoratori che stanno a casa da mesi e che sembrano costretti a restarci ancora».
Al premier Conte sarà chiesto di mettere in campo le risorse a disposizione per garantire la difesa del lavoro, il sostegno al reddito delle famiglie e alla liquidità delle realtà produttive colpite, assicurando il pieno rispetto dei protocolli anti-covid nei luoghi di lavoro. Ma il tavolo di domani servirà anche ad aprire un confronto sulle politiche attive e sulla formazione, perché, spiegano i sindacati, “passato il momento più difficile, bisogna pensare a rimettere sul mercato del lavoro i dipendenti di aziende che hanno chiuso o sono fallite“.
La Cgil ritiene che con il premier vadano affrontati anche i problemi legati a sanità e istruzione. «Alla luce dell’aggravarsi della pandemia – spiega Fracassi – è fondamentale rafforzare i presidi territoriali, garantire la tracciabilità dei contagi, fornire maggiore chiarezza sulle procedure per le persone legate a casi di positività. Per quanto riguarda la scuola, è necessario garantire il diritto all’istruzione a tutti gli studenti pensando in particolare a quanti vivono in contesti in cui non c’è disponibilità di computer e connessione internet».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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