Nessuna revisione del prezzo come invece si attendeva. La proposta viene esaminata oggi da Atlantia
Il dossier di Aspi si avvia alla conclusione. Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via libera a Cdp Equity per la presentazione di un’offerta dettagliata per l’acquisizione dell’88,06% di Autostrade per l’Italia detenuto da Atlantia con relativa proposta di accordo volto a identificare i principali termini e condizioni relativi all’operazione prospettata.
Nell’ambito dell’operazione, Cdp Equity sarà il primo azionista con il 40% del veicolo attraverso cui sarà realizzato l’investimento (BidCo) e nominerà Presidente e Amministratore Delegato di BidCo e di Aspi. L’operazione, inoltre, prevede il possibile ingresso di altri investitori italiani nella compagine azionaria di BidCo. Cdp Equity, affiancata da Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Infrastructure and Real Assets che, inizialmente, deterranno ciascuna il 30% del veicolo attraverso il quale sarà realizzato l’investimento, potrebbe cedere in un secondo tempo un 10% per l’ingresso di altri partner italiani.
Secondo quanto spiegato da Cdp, la proposta, confermando la forchetta di prezzo già indicata in precedenza, che prevede un intervallo di valutazione preliminare per il 100% di Aspi pari a 8,5-9,5 miliardi di euro, sottopone un’offerta ancor più dettagliata che, se accolta, porterà all’individuazione di termini, condizioni e prezzo definitivi dell’operazione, a seguito di una due diligence di 10 settimane. Dunque nessuna revisione del prezzo come, invece, si attendeva.
Per fornire poi ad Atlantia tempestiva visibilità sull’andamento delle valutazioni, il percorso indicato prevede un primo riscontro sugli esiti della due diligence da parte del consorzio dopo quattro settimane dal suo avvio. Inoltre, qualora nell’ambito dell’operazione i soci di minoranza di Aspi preferiscano esercitare il diritto di co-vendita delle loro azioni, è previsto che il consorzio possa acquistare fino al 100% di Aspi.
La proposta verrà esaminata oggi. La scorsa settimana la holding aveva affermato che i termini e le condizioni economiche della proposta preliminare del consorzio guidato da Cdp non erano ancora “conformi e idonee” a garantire una valutazione equa di mercato della sua partecipazione in Aspi. Oggi il nodo resta la valutazione: per il fondo attivista TCI e il fondo Spinecap, due investitori di minoranza in Atlantia Autostrade potrebbe valere tra 11 e 12 miliardi di euro. La scorsa settimana proprio TCI ha aumentato la sua partecipazione a oltre il 10% per aumentare il suo potere di voto in vista dell’assemblea degli azionisti di venerdì 30 ottobre.
Rimane poi anche il problema legato all’approvazione del Piano economico finanziario (Pef) di Aspi: in questo caso si tratta di trovare un’intesa con il Ministero dei Trasporti che a ieri ancora non è stata trovata visto che le parti stanno discutendo sui rilievi dell’Autorità dei Trasporti, emersi di recente. Atlantia è in contenzioso legale con Roma dal 2018, quando è crollato a Genova il Ponte Morandi, gestito dal concessionario, uccidendo 43 persone e spingendo il Governo a considerare la possibilità di revocare all’azienda la sua licenza.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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