
Boom di domande di disoccupazione: +12% rispetto ai numeri registrati nel 2019
Da marzo a giugno sono andati persi più di 500 mila posti di lavoro a causa della crisi dovuto alla pandemia. A dirlo è l’Inps secondo cui nel primo semestre dell’anno si è assistito ad un boom di domande di disoccupazione, +12% rispetto ai numeri registrati nel 2019.
Secondo la relazione, tra febbraio e giugno il Paese ha perso più 400 mila occupati dipendenti e quasi 100 indipendenti. Una flessione che ha riguardato soprattutto i rapporti di lavoro a tempo determinato, mentre più contenuta è stata quella degli indeterminati alla luce degli effetti dei provvedimenti normativi adottati, come il blocco dei licenziamenti e l’estensione della cassa integrazione. Nel complesso la variazione tendenziale tra giugno 2019 e giugno 2020 è stata di 815 mila rapporti di lavoro in meno.
Moltissime sono state quindi le domande di disoccupazione giunte all’Inps: si è registrato un forte incremento dei beneficiari di Naspi, che a giugno hanno superato il livello di 1,5 milioni, ed in totale 6,5 milioni di lavoratori sono finiti in cassa integrazione.
Il reddito di cittadinanza è stato invece chiesto da oltre due milioni di nuclei familiari ma solo la metà, 1.153.926, lo ha ricevuto, mentre in 229 mila hanno fatto domanda di pensione con “quota 100”. Il 66% delle richieste sono state accolte, il 23% è ancora in lavorazione e l’11% riguarda quelle respinte.
Nel rapporto Inps figurano anche i numeri del Reddito di emergenza. Ad inizio settembre all’ente sono giunte 600 mila domande, di cui risultano accolte 285.234, con un tasso di accoglimento medio del 48,7%. Il 44% dei beneficiari del Rem è costituito da giovani con meno di 30 anni, il 18% da cittadini extracomunitari.
di: Maria Lucia PANUCCI
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