
A fine settembre 2020 le forme pensionistiche complementari contano 9,289 milioni di posizioni in essere
I rendimenti dei fondi pensione tornano positivi nel terzo trimestre del 2020, nonostante il rallentamento dovuto al Covid-19. Secondo un rapporto della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), nel periodo luglio-settembre i risultati delle forme complementari hanno proseguito nel recupero iniziato nel secondo trimestre. Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i rendimenti dei fondi negoziali rispetto all’inizio del 2020 sono ritornati in crescita risultando pari in media allo 0,2%. Sono invece rimasti negativi per i fondi aperti (-0,9%), e per i Pip di ramo III (-4,7%), mentre per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dalle cedole incassate sui titoli detenuti, il risultato è stato pari al +1%.
«Valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziale, essi restano nel complesso soddisfacenti nonostante la recente crisi – evidenziano i tecnici dell’Authority. – Nei 10 anni da inizio 2010 a fine 2019, il rendimento medio annuo composto è stato pari al 3,6% per i fondi negoziali, al 3,8% per i fondi aperti e per i Pip di ramo III e al 2,6% per le gestioni di ramo I. La rivalutazione del Tfr è stata pari al 2% annuo. Aggiungendo ai dieci anni gli ultimi nove mesi, “i rendimenti medi annui composti scendono al 3,4% per i fondi negoziali, al 3,5% per i fondi aperti, al 3,1% per i Pip di ramo III e al 2,5% per i prodotti di ramo I. La rivalutazione del Tfr scende all’1,9% annuo».
Analizzando il patrimonio dei fondi pensione, la Covip dichiara che a fine settembre 2020 le forme pensionistiche complementari contano 9,289 milioni di posizioni in essere. La crescita è pari a 172.000 unità (+1,9%) rispetto alla fine del 2019, ancora minore rispetto ai livelli pre-pandemia. A questo numero di posizioni, che include anche quelle di chi aderisce contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale di circa 8,42 milioni di iscritti. Rispetto alla fine del 2019, nei fondi negoziali si registrano circa 90.000 posizioni in più (+2,8%), portandone il totale a 3,250 milioni. I maggiori incrementi si riscontrano nel fondo destinato ai lavoratori del settore edile, (47.800 unità in più) e nel fondo rivolto ai dipendenti pubblici (12.100 unità in più). Nelle forme pensionistiche di mercato, i fondi aperti contano 1,593 milioni di posizioni, 42mila unità in più (+2,7%). Pei i Pip nuovi il totale delle posizioni (3,46 milioni) è in aumento di 41mila unità (+1,2%) sempre rispetto alla fine del 2019.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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