
Non solo riforma degli ammortizzatori ma anche stessi diritti per tutti. Lunedì un confronto tra le parti
«Il 2021 sarà l’anno della riforma fiscale e delle politiche attive del lavoro, bisogna anche intervenire sugli ammortizzatori sociali che sono troppo vecchi». A parlare così è il premier Conte intervenendo a Futura: lavoro, ambiente, innovazione, la tre giorni della Cgil.
«Il blocco dei licenziamenti con il pieno coinvolgimento delle parti sociali ci garantisce uno spazio temporale di 4 mesi e mezzo. Il 2021 sarà un anno importante per l’Italia e il mondo: avremo la presidenza del G20, concorderemo un’agenda, avremo la copresidenza di Cop26. Ancora abbiamo la responsabilità di organizzare Global Health Summit», ha aggiunto Conte.
Insomma quello che ci attende è un 2021 pieno di progetti e speranze. Ne è convinto anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, che nel confronto con il capo del Governo ha sottolineato: «Io penso che, accanto all’anno della riforma degli ammortizzatori sociali, il 2021 debba essere anche l’anno di un nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori perché tutti i lavoratori, dai dipendenti alle partite Iva, devono avere le stesse tutele e gli stessi diritti. Il prossimo anno deve essere l’avvio di un piano straordinario per creare lavoro, non per licenziare».
E proprio lunedì pomeriggio i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, sono stati convocati dal premier per un confronto sulla legge di Bilancio.
Secondo Conte i soldi del Recovery fund andranno utilizzati per finanziare “grandi progetti, grandi modernizzazioni” e non devono essere distribuiti “a pioggia“. «Dobbiamo creare nuove opportunità di lavoro, non solo intervenire a salvaguardare il lavoro che c’è – ha sottolineato. – Alcuni sono preoccupati che la transizione energetica taglierà posti di lavoro. Però studi molto accreditati dicono che la transizione energetica creerà invece nuove opportunità».
Il premier ha confermato poi che oggi ci sarà l’aggiornamento dei dati della curva epidemiologica. «Questo comporterà conseguentemente che la cabina di regia, insieme col Cts, indicherà quali sono le Regioni che meritano una nuova classificazione – ha concluso. – Il ministro Speranza, con una scelta non arbitraria, recepirà queste indicazioni».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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