
Le maggiori criticità si registrano nel Mezzogiorno
Salgono a quattro milioni i poveri che in Italia con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a mangiare nelle mense o a chiedere aiuto con la distribuzione di pacchi alimentari. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco. «La nuova ondata di contagi – sottolinea la Coldiretti – non limita solo la convivialità durante le feste di fine anno ma ha anche aggravato la situazione di quanti si trovano in una condizione di precarietà. Fra i nuovi poveri nel Natale 2020 ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid»
Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola ma le maggiori criticità si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia.
Circa due milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero sono stati raccolti e donati dagli agricoltori di Campagna Amica ai più bisognosi nell’ambito dell’iniziativa la spesa sospesa operativa lungo tutta la Penisola. «Si tratta – ha aggiunto la Coldiretti – della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale che stiamo vivendo».
Ora però bisogna fare di più. «Per far fronte alle crescenti richieste occorre – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – rendere al più presto disponibili i prodotti alimentari da acquistare con le importanti risorse stanziate nel Decreto Rilancio da destinare alle famiglie più povere per l’emergenza sociale senza precedenti che l’Italia sta affrontando. Si tratta di un primo intervento urgente per fare fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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