
I dati dell’indagine di Immobiliare.it
Il mercato immobiliare ha tempi di reazione diversi rispetto a quelli di altri settori: tanto che la prima ondata di coronavirus aveva avuto effetti meno devastanti sui prezzi degli immobili rispetto a quanto si sta registrando con le misure imposte per la seconda ondata. «Se alla prima ondata chi aveva un immobile in vendita aveva reagito congelandone il prezzo – spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – in attesa di comprendere come si sarebbe evoluta un’eventuale crisi economica, i numeri dimostrano che con la nuova emergenza sanitaria e i conseguenti lockdown i venditori hanno iniziato a rivedere i valori al ribasso».
I dati raccolti da Immobiliare.it dimostrano proprio un calo generalizzato dei prezzi in tutta Italia, comprese le Regioni dove stavano cominciando a risalire, per esempio la Lombardia. Analizzando le cifre di ottobre con quelle relative al mese di settembre si evidenzia che in un mese i prezzi sono calati dell’1,7%.
Ci sono delle differenze a livello territoriale: nelle isole il calo è più marcato, si attesta intorno al 4,5%. Il Nord Ovest scende del 2,8% su base mensile, mentre il Nord Est cala dell’1,9%. Il Centro e il Sud sono i meno colpiti con rispettivamente il -1,8% e il -1,2%. Parlando per Regioni, la più colpita è la Sardegna: il prezzo delle case è sceso dell’8,5%. Seguono Trentino e Valle d’Aosta, che hanno subito un calo del 4,6%.
Il calo dei prezzi, se da un lato può riequilibrare il mercato nelle grandi città, in cui era sempre più complesso acquistare per via dell’aumento costante e febbrile dei costi, dall’altro potrebbe comportare grossi problemi ai venditori: «stiamo monitorando costantemente l’andamento del mercato per capire se questo trend al ribasso proseguirà anche nei prossimi mesi – spiega Giordano – se così fosse, da una parte i cali potrebbero servire a calmierare i costi nelle grandi città come Milano in cui l’accesso all’acquisto stava diventando complesso a causa del costante aumento dei prezzi; dall’altra, un nuovo ribasso potrebbe peggiorare la posizione dei venditori nelle aree in cui il mercato era già in difficoltà a causa di una minore domanda, come le province e le regioni del Sud».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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