
Approvata l’offerta da 1,7 miliardi di euro del fondo Cvc-Advent-Fsi per il 10% della media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi della Serie A
Rivoluzione in Serie A che fa squadra e che si apre ai fondi di investimento. E’ stata approvata all’unanimità nell’assemblea che si è svolta a Roma l’offerta da 1,7 miliardi di euro del fondo Cvc-Advent-Fsi per il 10% della media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi della Serie A. «È importantissimo aver raggiunto un accordo su quella che è la valorizzazione del nostro calcio. Chiuderla in questo momento storico, così drammatico e difficile per il nostro Paese, è la cosa che ci dà più felicità – ha detto il presidente della Lega di A, Paolo Dal Pino. – C‘è la capacità del sistema Serie A di fare. Abbiamo inventato un modello di business, ci abbiamo creduto tutti insieme e siamo arrivati a fare qualcosa di unico, in un contesto molto complicato».
Ed in effetti è un passo storico per la Serie A che per la prima volta concede a player esterni di gestire una fetta importante, quella commerciale, della propria industria. Marketing e commercializzazione dei diritti televisivi saranno dunque affare dei fondi, mentre la parte sportiva resterà appannaggio dei club. Sorprende che tutti abbiano dato il loro benestare a questa operazione ma d’altronde non poteva essere diversamente visto che il calcio versa in cattivissime acque a causa dell’emergenza Coronavirus. Secondo le stime riportate dalla Gazzetta dello Sport, nell’ultimo esercizio, inevitabilmente condizionato dalla pandemia, la perdita aggregata dei club sarebbe di 770 milioni di euro. Il sistema viveva già su un equilibrio precario: nella stagione precedente, quella 2018/19, le perdite complessive ammontavano a 292 milioni di euro.
Insomma questo è un primo passo anche per provare a risollevarsi. Ora le prossime assemblee serviranno per decidere come distribuire le risorse e che tipo di governance creare.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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